
La lezione del Venezia ancora aggrappato alla serie A
L’allenatore Alessandro Nesta ci ha provato. Senza successo, complici tanti errori, ma almeno ci ha messo la faccia. Prima ha cercato di infondere serenità alla squadra, nonostante una classifica sempre peggiore, senza nessuna vittoria recente negli scontri diretti (l’unica risale alla notte dei tempi a Verona). Poi ha difeso la squadra, anche quando c’era poco da difendere: è successo nel derby straperso contro il Como, ritenuto dal tecnico troppo forte per questo Monza, smantellato un po’ per volta dal mercato e fiaccato dagli infortuni.
Pure Nesta ha perso la pazienza
Infine a Venezia ha perso pure lui la pazienza con i giocatori, come da tempo larga parte dei tifosi. Una squadra anonima, svuotata di contenuti tecnici ma soprattutto caratteriali. Spenta e triste. D’accordo, giocare sempre ultimi e retrocessi (di fatto) da mesi non è facile, ma non può essere una giustificazione per tanto poco in campo.
La lezione del Venezia
In questo momento basta poco, pochissimo per battere il Monza, come il modesto Venezia ha dimostrato. Ma proprio dal mister Di Francesco e dai lagunari arriva una bella lezione di stile ai nostri portacolori. Nonostante un organico certamente non eccelso e non superiore a quello del Monza, il Venezia con orgoglio e qualche prezioso punticino qua e là è rimasto aggrappato alla classifica e può tentare l’impresa. Disperata? Forse, ma non impossibile. Questo, almeno questo, si chiedeva ai biancorossi e invece sappiamo come è andata a finire.
Lavorare da subito sul futuro
In attesa di decifrare il futuro della proprietà, auspicando un dopo-Fininvest serio e ambizioso, sarà bene non perdere tempo nei prossimi mesi e iniziare subito a valutare seriamente chi potrebbe eventualmente restare in serie B: serviranno giocatori utili per la categoria e animati dal giusto spirito (e ingaggi adeguati, mica quelli che sappiamo per giocatori impalpabili). Vista questa disastrosa stagione, occhio e croce ne restano pochissimi. Se ce ne sono…