
Sassuolo andata e ritorno…
Un anno fa, quando il Sassuolo venne retrocesso dopo ben 11 stagioni consecutive disputate nella massima serie, la maggior parte di noi avrà pensato al primo passo di un progressivo declino della società emiliana, soprattutto alla luce della scomparsa del patron Giorgio Squinzi, avvenuta nel 2019. Era stato lui, l’imprenditore a capo della Mapei, a volere e creare il miracolo Sassuolo, realtà dal limitatissimo bacino di utenza ma grande modello di società sana e florida. A distanza di un anno dalla retrocessione, è di nuovo serie A: una marcia trionfale della squadra allenata dall’ex campione del mondo Fabio Grosso, per un verdetto arrivato con ben 5 giornate d’anticipo. Normale, per noi, nutrire una certa invidia, pensando a cosa ci aspetta (una serie B a cui manca solo l’ufficialità) in un contesto di incertezza assoluta dal punto di vista societario.
Il precedente del Chievo
Anche al Chievo era capitato lo stesso percorso del Sassuolo, un fulmineo “andata e ritorno” nella stagione a cavallo tra il 2007 e il 2008. I “mussi volanti”, retrocessi in B dopo sei stagioni consecutive nella massima serie, dominarono il campionato cadetto terminando al primo posto davanti a Bologna e Lecce e assicurandosi di nuovo il posto in “A” per altri 11 anni. Nel 2019 i clivensi sono retrocessi di nuovo in serie B, ma stavolta è stato solo il primo passo verso l’oblio. Nel 2021 i veneti sono stati esclusi dai campionati professionistici e successivamente dichiarati falliti per inadempienze tributarie. Attualmente il Chievo gioca in serie D (girone B) ed è settimo in classifica.