Sanseverino torna a Monza e ricorda…

Durante la presentazione del libro “Quando sognavamo la Serie A” scritto da Fabrizio Dosso, erano presenti molte figure di quel Monza che ha fatto emozionare i suoi tifosi di allora. Il “Borussia della Brianza” ha vissuto stagioni di grande fascino e rilievo sportivo, tra i suoi interpreti era presente anche Gigi Sanseverino, centravanti di quella formazione. Nato a Napoli nel giugno del 1950 ci ha messo poco ad entrare nei cuori dei tifosi biancorossi.

 

Insieme a lui riviviamo le emozioni di quegli anni giocati al Sada, ricordi indelebili per lui e per chi lo ha visto giocare. «Innanzitutto – racconta Sanseverino – ricordo che sono stato accolto molto bene dai tifosi. In quel periodo ho formato la mia famiglia, l’ultimo è nato proprio all’ospedale di Monza. Ricordo promozioni bellissime e delusioni cocentissime, come quella di Modena. Ricordi che rimangono sempre nel mio cuore, belli e brutti che siano. Monza mi è rimasta davvero nel cuore, a casa sono pieno di fotografie e di ricordi degli anni vissuti in Brianza».

 

Una delle figure rilevanti di quel Monza è stato sicuramente il Presidente: Giovanni Cappelletti, vero brianzolo e innamorato della sua squadra, come dei suoi giocatori.

 

«Non avendo figli maschi – riprende Sanseverino – il Presidente Cappelletti quasi mi adottò (i due sono insieme nella foto di apertura) . Non c’era il semplice rapporto tra giocatore e Presidente, ma tra padre e figlio. Persi mio padre da giovane e Cappelletti è stata una figura importante per me, frequentavo la sua famiglia. C’era un rapporto davvero speciale e non nego che quando giocavo lo facevo anche per lui».

 

Il Monza nel frattempo è riuscito a centrare quel traguardo che per tanti anni è sfumato, la Serie A. Così Sanseverino, napoletano come l’allenatore Palladino, non può tirarsi indietro dal dedicare un pensiero al presente del club biancorosso. «Con dei dirigenti così – conclude – bravi e con le giuste capacità monetarie il passo è stato presto fatto e ne sono contento. In più con un allenatore (Palladino, ndr) napoletano anche lui. Mi piacerebbe conoscerlo e stringergli la mano per dire che sta facendo molto bene. Tra i giocatori uno che apprezzo particolarmente è Andrea Colpani, uno che esce dagli schemi classici del gioco, un giocatore a sé che sicuramente si ritaglierà spazi importanti».

 

Foto: Caprotti