
Questo è il Monza che vorremmo sempre!
Tutto quello che chiediamo. Il Monza torna a vincere dopo mesi in campionato e dopo 10 mesi in casa (dal 16 marzo 2024) e lo fa nell’ unica maniera che ci piace, nell’unica maniera che chiediamo a questa squadra, dominando l’incontro per grinta, intensità e cattiveria agonistica. Non è un caso se ancora una volta spicca la prestazione di Bondo, non è un caso se spicca quella di Akpa Akpro, giocatore che l’anno scorso Palladino non ci ha mai mostrato e che Bocchetti rispolvera in un insolito 4-4-2 a giganteggiare su tutta la fascia con qualità e quantità meritandosi una super standing ovation al momento della sostituzione, stremato a fine gara.
Maldini ago della bilancia
Maldini è l’ago della bilancia: a mio parere è un ragazzo con delle qualità impressionanti, di facilità di corsa, di fisico… ha un tocco di palla da campione vero e quando trova la serata giusta, come ieri, è quasi inarrestabile. Deve trovare continuità, deve trovare cinismo ma deve trovare soprattutto la forza caratteriale per governare le partite, per gestirle, per capire quando una giocata è di troppo, quando c’è da fare il fenomeno, quando una giornata è storta ed è sufficiente fare le cose più semplici per evitare di incupirsi per qualche mugugno di troppo dalle tribune. Ha tempo, lui, molto meno il Monza, dobbiamo augurarci che da qui a fine anno questa crescita personale sia sempre maggiore. Appesi a un filo, ad un ultimo respiro, con un ambiente predisposto alla giusta contestazione da subito i nostri trovano finalmente quella voglia, quella “cazzimma” quasi mai vista nelle prime 19 partite e, per una volta, anche un pizzico di buona sorte che davvero non deve mancare; questo vogliamo vedere, questo e solo questo chiediamo ai ragazzi che lo sappiamo, forse non sentiranno la presenza di una proprietà così forte alle spalle in questo momento, forse non avranno certezza dei piani futuri, ma a cui è bastata una sola partita su 20 giocata con lo spirito che tutti vogliamo vedere per riaccendere la miccia e per consolidare nuovamente tutto l’ambiente. E’ dura, è durissima comunque, ma se deve essere, se dovremo cadere, che sia come ieri, cadere sapendo di aver osato.
Lorenzo Titaro
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