Quando il Monza diventò “Simmenthal”…

Estate 1955: il commendator Pastori rassegna le sue dimissioni dalla carica di presidente, e con lui i più fidati seguaci: Massimo Brigatti ed Ettore Tagliabue. Una decisione che, tutto sommato, non coglie impreparata la tifoseria ma che, di fatto, fa del Calcio Monza una società improvvisamente allo sbando, e con grossi debiti di gestione che sembrerebbero allontanare possibili acquirenti. Ma dopo una serie di trattative non andate a buon fine, ecco arrivare improvvisamente uno spiraglio di luce. Il dottor Claudio Sada, che insieme al padre Gino Alfonso e ai fratelli Piero e Tino è proprietario della Simmenthal, nota industria alimentare (produzione di carne in scatola) con sede operativa a Monza, si candida ufficialmente alla presidenza della società biancorossa.

 

La mossa azzeccata di Gino Alfonso Sada

 

All’inizio anche questa trattativa sembra essere problematica: Sada ha proposto una fusione con il G.S. Simmenthal Calcio che milita in Prima Categoria, e in seguito a questa fusione la nuova denominazione diventerebbe Simmenthal Monza. La cosa però non piace assolutamente ad alcuni consiglieri, che fanno parte della vecchia gestione di Giuseppe Borghi e che vorrebbero costituire una Commissione di Reggenza da affiancare alla nuova proprietà. Dopo una serie di confronti piuttosto sostenuti e non privi di momenti di forte contrasto tra le parti, la soluzione sembra finalmente vicina.

 

Gino Alfonso Sada, padre di Claudio, contatta Edoardo Bertacchi, una sorta di factotum del Calcio Como, e gli propone l’incarico di segretario personale, naturalmente con uno stipendio di gran lunga superiore a quello percepito fino ad allora. La mossa si rivela molto azzeccata perché, grazie all’esperienza e alla diplomazia del cavalier Bertacchi, si risolsero tutti i contrasti tra la vecchia dirigenza e quella in divenire. Ma è anche grazie ad Ambrogio Ferrazzi, rappresentante della vecchia presidenza, se lo strappo tra alcuni consiglieri dimissionari e… il nuovo che avanza, viene abilmente ricucito.

 

Claudio Sada nuovo presidente

 

Tuttavia, i nodi da sciogliere sono ancora molti, soprattutto per ciò che riguarda il risanamento dei deficit societari, che ammontano a 80 milioni di lire. Il tempo stringe, perché c’è da pianificare la nuova stagione sportiva, ma grazie alla cooperazione di tutti, si arriva alla tanto attesa fumata bianca. La “triade” dimissionaria (Pastori, Brigatti e Tagliabue) si impegna a ripianare il deficit prima di uscire definitivamente di scena. Una mossa, questa, alquanto inaspettata ma di buon senso.

 

La neo costituita Commissione di Reggenza, formata da Ambrogio Ferrazzi e da altri tre membri (Bosisio, Giovenzana e Tarenghi) oltre a essere proprietaria del parco giocatori nonché responsabile della campagna acquisti, si occuperà della gestione ordinaria del sodalizio e si farà carico di eventuali deficit di gestione eccedenti i 30 milioni di lire che il gruppo Simmenthal investirà nel Calcio Monza. Claudio Sada può così diventare, finalmente, il 14° presidente della storia biancorossa, mentre al papà Gino Alfonso Sada viene conferita la carica di presidente onorario. La nuova denominazione societaria sarà Simmenthal Monza: il sodalizio brianzolo copia quindi il modello Lanerossi Vicenza (abbinamento nato nel 1953) e precede di qualche anno il Talmone Torino.

 

Azionariato popolare tra i tifosi

 

Una piccola curiosità: con l’avvento della famiglia Sada i tifosi lanciarono una sorta di azionariato popolare, di due tipologie diverse: socio effettivo (contributo di 2.000 lire annue) e socio benemerito (10 mila lire). L’abbinamento del Monza al marchio “Simmenthal” (come denominazione sociale) durerà fino all’estate del 1964.

 

Gianni Santoro

 

Foto: Valtorta