Quando a Monza era il tempo del “Pero”…

All’inizio degli anni Ottanta uno dei film più amati dai giovanissimi fu sicuramente “Il tempo delle mele”, una commedia sentimentale che incarnava gli amori adolescenziali innocenti e all’acqua di rose. A Monza, all’inizio degli anni Ottanta, era anche il tempo del “Pero”, inteso come Ernesto Peroncini, un forte e dinamico terzino/mediano che la società biancorossa aveva acquistato dal Sant’Angelo Lodigiano. Peroncini è stato certamente uno dei calciatori monzesi più amati in quell’epoca.

 

Se l’aspetto fisico poteva in qualche modo ingannare (altezza 1,72 cm), sul piano dinamico e della grinta il “Pero” era pane duro per tutti gli avversari, con il valore aggiunto di un piede sinistro a volte letale. Arrivò a Monza nell’estate del 1981: la squadra biancorossa era appena retrocessa in serie C dopo i fasti una “quasi” serie A accarezzata per lunghi anni. C’era bisogno di rinnovamento, di giocatori motivati e di grandi prospettive. Alla corte di Valentino Giambelli arrivarono Pradella, Galluzzo, tornò il difensore Fasoli, e arrivò anche, senza grandi clamori, Ernesto Peroncini, che fu uno degli artefici dell’immediato ritorno tra i cadetti dopo una stagione trionfale costellata di vittorie e di gol.

 

Anche il “Pero” contribuì, con alcune sue marcature, all’impresa: decisiva la sua rete, su calcio di punizione, a Trieste, penultima giornata (foto); il Monza vince per 2-1 e raggiunge la promozione con un turno d’anticipo. Peroncini disputa con la maglia biancorossa altre quattro, dignitosissime stagioni, per un totale di 93 presenze e 9 reti, dopodiché approda alla Reggiana dove disputa altri due campionati prima di ritirarsi. Il mitico “Pero”, qualche anno dopo, torna a Monza in pianta stabile per occuparsi del settore giovanile.

 

Foto: Sergio Perego