Nel ’79 Penzo fece piangere il Sant’Elia di Cagliari

Domenica 27 maggio 1979 va in scena a Cagliari un big match dal sapore di serie A; mancano cinque giornate al termine del campionato di serie B, e dietro l’Udinese ormai a un passo dalla promozione, la lotta per gli altri due posti disponibili è ancora molto incerta e agguerrita. La classifica, nelle zone alte, alla vigilia della quint’ultima giornata, è la seguente: Udinese 47, Cagliari 43, Pescara 41, Monza e Pistoiese 40. Se i sardi riuscissero a sconfiggere il Monza, compirebbero un passo probabilmente decisivo verso la promozione, mettendo altresì nei guai i rivali biancorossi. Allo stadio Sant’Elia, in un pomeriggio molto afoso che è il preludio dell’estate ormai alle porte, si danno appuntamento in quasi 30.000, per sostenere un Cagliari motivatissimo a chiudere in fretta la pratica. Mario Tiddia, profeta in patria da tre stagioni, manda in campo una formazione collaudata e ricca di nomi famosi: Corti, Lamagni, Longobucco, Casagrande (un “ex”), Canestrari, Brugnera, Bellini, Roffi, Gattelli, Marchetti, Piras.

 

Il coraggio di Magni, sfida al Cagliari a viso aperto

 

Magni risponde con una squadra che testimonia la volontà di giocarsela a viso aperto e senza calcoli: Marconcini, Vincenzi, Volpati, Pallavicini, Giusto, Stanzione, Lorini, Corti, Silva, Acanfora, Penzo. Per i tifosi cagliaritani, il pomeriggio nato con i presupposti della grande festa si trasformerà di lì a poco in un vero e proprio film da incubo. Sono trascorsi appena due minuti quando Penzo raccoglie un cross di Corti leggermente deviato da Brugnera e, bruciando sul tempo il difensore rossoblù Canestrari, insacca all’incrocio dei pali con una semirovesciata acrobatica. Il gol subito a freddo non demoralizza la compagine sarda: la partita è appena cominciata, anche se la prodezza di Penzo costituisce per il Monza una dote non indifferente.Il Cagliari, riavutosi dallo choc iniziale, comincia a macinare azioni su azioni e in varie circostanze “Mazinga” Marconcini sembra quasi sfidare le leggi della fisica per impedire il pareggio, Stanzione non è da meno quando respinge sulla linea un pallone ormai destinato a gonfiare la rete. Eppure, col passare dei minuti, aumenta la convinzione che i brianzoli possano cogliere la clamorosa impresa di tornare dalla Sardegna con una vittoria dal valore inestimabile. Al 27° Silva inciampa sul pallone a tu per tu col portiere cagliaritano Corti, tre minuti prima dell’intervallo Lorini colpisce un palo clamoroso che lascia in bilico l’esito del big match.

 

Difesa biancorossa imperforabile, sardi k.o!

 

Nella  ripresa gli isolani ci provano fino all’ultimo respiro anche se con sempre meno incisività; nella bolgia del “Sant’Elia” il Monza soffre e arranca, ma non molla il preziosissimo vantaggio. Nel finale, Silva si divora il 2-0 in contropiede ma finisce ugualmente in gloria. Il Cagliari è battuto, nello stupore generale, i ragazzi con la casacca biancorossa si stringono attorno al loro allenatore per festeggiare un’impresa grandissima. La classifica subisce una mezza rivoluzione. Dietro l’Udinese, a quota 48, sgomitano quattro squadre nello spazio di un solo punto. Cagliari e Pescara 43, Monza e Pistoiese 42: con quattro giornate da disputare tutto è ancora possibile. A fine campionato la squadra sarda riuscì omunque a centrare la promozione, ma quella partita del 27 maggio i tifosi rossoblù non più giovanissimi se la ricorderanno certamente ancora…

 

Gianni Santoro