Dopo la Roma non parliamo di Munscia Munsceta

Quanto sei bella Roma quando è sera… Se n’è accorto il Monza, battuto da un avversario rigenerato da Daniele De Rossi dopo la gestione del capo popolo Mourinho: due squadre diverse, la nuova versione ben più frizzante e complicata da affrontare rispetto alla prima”. Così inizia l’articolo di Andrea Guazzoni nella rubrica settimanale Il Guazz… abuglio sul Giornale di Monza in edicola questa settimana e in versione digitale. Di seguito alcuni passaggi.

 

La differenza nelle individualità

 

“La differenza, come si temeva, l’hanno costruita le individualità (…). Sarebbero bastati un paio di interpreti a maglie invertite nei ruoli chiave e avremmo visto un film diverso, con un finale più piacevole. Poi possiamo aprire il capitolo degli episodi, tutti dalla parte giallorossa e non soltanto per meriti”, scrive Guazzoni, che sottolinea le virtù del Monza in termini di gioco, personalità e occasioni da gol. Però “i biancorossi – bravi a giocare più spesso del solito sulla profondità per bypassare la pressione capitolina – hanno pagato a caro prezzo alcuni errori, magari non vistosi ma determinanti, come nel caso dei due gol nel finale del primo tempo”.

 

…, e negli errori arbitrali

 

Il Guazz… abuglio evidenzia anche l’arbitraggio di Piccinini, “che non ha deciso la partita, ma ha sorvolato su episodi che messi insieme pesano e non poco sul risultato. Manca un rosso a Paredes e un paio di gol romanisti nascono dopo probabili falli non fischiati in favore del Monza”. In conclusione “Roma capoccia, anzi capocciata (per noi). Ma stavolta, cari tifosi, non parliamo di Munscia Munsceta”.