Monza monotematico, servono più schemi di gioco
Così e così: da un lato un pareggio che per come è venuto sembra quasi un buon risultato, come sottolineato dal mister in conferenza dopo la partita, dall’altro la consapevolezza di aver sprecato un’altra occasione importante per provare a fare un campionato diverso o per lo meno cominciarlo dando continuità alla vittoria della settima scorsa. Un problema è evidente, lo avevo già sottolineato, lo rimarco: una squadra che di fatto ha quasi esclusivamente uno schema di gioco, palla sulla punta che di testa le prende tutte e spizza per l’inserimento dei due attaccanti esterni o di qualche centrocampista funziona bene quando ti devi difendere con formazioni più forti di te o in trasferta, funziona molto meno bene quando la partita dovresti cercare di farla e di idee ne hai davvero pochine.
L’impronta di Nesta ancora non si vede
E infatti il Monza ancora una volta, dopo aver perso partite accessibili con Genoa e Bologna, rischia di crollare nuovamente in casa anche con il Venezia, compagine certo non irresistibile, confermando dopo la vittoria di Verona quanto già abbastanza evidente, ovvero che con le “grandi” (ad eccezione della gara con il Napoli) e fuori casa questa squadra da comunque sempre l’impressione di essere più in palla che non tra le mura amiche. Non una gran cosa se si pensa che l’anno scorso la salvezza era stata costruita praticamente tutta nel girone di andata e tutta in casa, ma una riflessione sul fatto che dopo tre mesi buoni di stagione oggettivamente l’impronta del mister non si vede molto; la squadra però è praticamente quella dello scorso anno, vero, con un Colpani e un Di Gregorio (rimpiazzato) in meno, solo che gioca molto peggio dello scorso anno.
La rinascita di “Kyria” tra le poche note positive.
La seconda considerazione invece, giusto per mettere il dito nella piaga, è sul mercato: si è visto solo Sensi arrivare in estate (di considerevole), il problema è che lo stesso Sensi che potrebbe essere l’unico giocatore con qualità vera di questa rosa non gioca una partita da due anni e ora come ora è già un desaparecido. Volendo trovare gli aspetti positivi invece un plauso a Nesta va fatto per aver rianimato Kyriakopulos: non sono un suo fan, ma le ultime prestazioni del greco sono state convincenti, ieri addirittura decisivo; non male per un ragazzo che fino a un paio di settimane fa sembrava a tratti quasi fuori contesto. Il nostro campionato sarà questo, dovrà essere questo, fino alla fine, rosicchiando punti qua e là più con la spada che con il fioretto, cercando di restare sopra la linea di galleggiamento e cercando, per quanto possibile, di evitare figuracce, magari partendo da Mercoledì contro l’Atalanta che, per non farci mancare niente, ha appena finito di “massacrare” il Verona con 6 reti.
Lorenzo Titaro