Monza-Milan, sfida delicata per entrambe le squadre
In questa stagione il Monza sta dimostrando di giocarsela con le grandi e dopo la prova coriacea offerta contro l’Atalanta, nonostante la sconfitta, Nesta e i suoi ragazzi sono pronti a sfidare allo U-Power Stadium il Milan. Nell’ultima partita casalinga i biancorossi non sono riusciti ad andare oltre il 2-2 contro il Venezia con la sfida contro i rossoneri che rappresenta un’ottima occasione per provare a regalare al pubblico amico la prima gioia stagionale. Qui sotto, nella nostra consueta rubrica, vi presentiamo l’avversario di turno: il Milan.
Come arrivano alla sfida i nostri avversari
Periodo abbastanza complicato per il Milan con l’allenatore Fonseca che sembra essere costantemente a rischio esonero. La vittoria nel derby contro l’Inter sembrava avesse dato uno slancio importante a tutto l’ambiente, e soprattutto una boccata d’aria fresca per l’allenatore portoghese, ma i risultati successivi non hanno confermato quanto di buono visto nella stracittadina. Sono arrivate infatti 3 sconfitte, 2 in Champions League e una in campionato, e 2 vittorie contro Udinese e Brugge. La classifica parla di un ottavo posto a 11 punti dal Napoli capolista ma con una partita da recuperare fuori casa contro il Bologna. Nelle ultime settimane i rossoneri non hanno potuto contare su Theo Hernandez, due giornate di squalifica dopo i fatti di Firenze, e di Reijnders che ha scontato la squalifica nel big match perso contro il Napoli. Il loro rientro è dunque importantissimo per provare ad arrivare alla sosta nazionali con il morale rinfrancato. Non mancano i casi però con Leao che non sembra convincere a pieno Fonseca e le panchine contro Brugge e Napoli lo descrivono abbastanza bene. I pochi punti conquistati fino ad ora, le prestazioni spesso non convincenti e i vari nervosismi come il famoso cooling break di Roma con Leao e Theo protagonisti, ecco che il Milan non può permettersi altri passi falsi se vuole almeno rimanere agganciato alla zona Champions.
L’assetto tattico
Ad inizio stagione Fonseca sembrava aver trovato una soluzione interessante per permettere alla squadra di creare un buon numero di palle gol. Il nuovo acquisto Abraham è infatti stato utilizzato come punta centrale con alle spalle Morata che grazie alla sua tecnica e alla sua intelligenza tattica ha saputo destreggiarsi con efficacia sulla trequarti. Oltretutto, quando il Milan riusciva a sviluppare con velocità portando tanti uomini nella trequarti avversaria, il risultato era quello di avere due centravanti veri a riempire l’area di rigore. Vista però l’assenza dell’ex attaccante della Roma, Fonseca ha rimesso Morata come punta centrale e nelle ultime partite sembra sia risalito nelle gerarchie quel Chukwueze che tanto bene aveva fatto nel precampionato. Da un lato lui, dall’altro o Leao o Okafor, due giocatori molto rapidi che potenzialmente sono devastanti nell’uno contro uno. Spostando Morata davanti come fulcro del gioco soprattutto quando si arriva con la palla a terra ad avvicinarsi all’area di rigore avversaria, come trequartista spesso agisce Pulisic. L’americano è sicuramente la nota lieta di questo inizio di stagione in casa Milan che in qualsiasi posizione viene schierato riesce sempre a rendersi pericoloso e non a caso è il miglior marcatore della stagione milanista. A centrocampo i rossoneri puntano molto sulla forza fisica di Fofana e sulle geometrie di Reijnders che sono due ottimi giocatori ma che devono ancora trovare la chimica giusta. Uno dei punti deboli del Milan di questo inizio di stagione è stato proprio il poco equilibrio tattico con buchi di 20/30 metri tra i vari reparti che diventano terreno fertile per i giocatori avversari. Costruendo le azioni offensive cercando l’ampiezza o andando diretti da Morata, l’apporto dei centrocampisti non manca e lo abbiamo visto anche contro il Napoli ma quando viene persa palla il rientro in difesa è spesso lento e disorganizzato. Nella linea a 4 difensiva ovviamente spiccano le qualità di Theo sulla sinistra che cerca di spingere con costanza per creare superiorità numerica, andando anche ad accentrarsi per trovare spazio e sfruttare le sue qualità tecniche, mentre sulla destra sta deludendo, per ora, il nuovo acquisto Emerson Royal. La disorganizzazione di cui vi parlavamo va poi ad inficiare sulla fase difensiva con i centrali che spesso non hanno la copertura necessaria del centrocampo. Nel Monza i due esterni di centrocampo saranno fondamentali per tenere a bada le sgroppate dei terzini rossoneri e allo stesso tempo per aiutare i due braccetti a non rimanere soli nell’uno contro uno contro gli attaccanti esterni avversari.
Giocatori chiave
Partiamo da Theo Hernandez che arriva molto riposato alla sfida e che avrà voglia di dimenticare la squalifica appena scontata giocando una grande partita. Sul binario di sinistra avrà, come sempre, licenza di attaccare sfruttando lo strapotere fisico e le qualità di altissimo livello. Theo è uno dei migliori terzini d’Europa per proiezione offensiva e occasioni create. Che si tratti di crossare o di inserirsi palla al piede nelle difese avversarie arrivando spesso al tiro, il giocatore francese è molto più di un semplice terzino. Oltre alle sgroppate di Theo, nella sfida contro il Napoli sono mancate anche le geometrie di Tijjani Reijnders. Il centrocampista olandese è molto abile nella creazione del gioco e nello smistare palla con precisione e velocità. Oltre alla bravura nel fungere da metronomo, però, Reijnders riesce ad essere molto presente anche in zona gol, non a caso spesso lo vediamo calciare dal limite dell’area. Il tiro da fuori è una delle sue specialità oltre ovviamente alla capacità di far girare con efficacia la squadra durante la fase offensiva. In attacco scegliamo Alvaro Morata. L’attaccante spagnolo fa molto lavoro per la squadra con sponde e aperture precise per gli esterni. I suoi continui movimenti consentono ai compagni di buttarsi negli spazi che si creano per provare a scardinare le difese avversarie. L’ultimo gol segnato in maglia rossonera risale a fine settembre, ecco perché ci aspettiamo un Morata agguerritissimo anche in zona gol e non solo in rifinitura.
Massimiliano Perego