Monza in “B”? Evento indolore per Fininvest

Il danno, la beffa e… molto di più. Quella che stiamo vivendo è una situazione che definire “kafkiana” è assai riduttivo. I tifosi, più che delusi e arrabbiati, sono ormai rassegnati e si sa che la rassegnazione è proprio l’ultimo stadio di uno psicodramma. I fantasmi del passato tornano a materializzarsi impietosi, e il triste paradosso sta proprio nei paragoni che sembravano improponibili fino a poco tempo fa. Belcolle, D’Evant, Armstrong, Bingham, Montaquila. A volte ritornano, per effetto di una strana “reincarnazione” che credevamo impossibile. Dove stiamo andando, oltre alla serie B? Questa è la domanda che si stanno facendo i tifosi biancorossi: quelli veri, i biancorossi al 100% quindi pochi, al netto dell’amore bianco-rosso-nero che da sempre prevale su quello a tinte rigorosamente bianche e rosse. Già: dove stiamo andando? La considerazione di molti tifosi che commentano sui social è chiara e pertinente: se il Monza retrocedesse in serie B (come appare ormai molto probabile…) sarebbe un bel danno d’immagine per Fininvest. Ma la risposta è una sola: non è vero. Dopo la dipartita di Silvio Berlusconi, il Monza per Fininvest è solo un po’ di prezzemolo incastrato fra i denti, basta uno spazzolino e del dentifricio, o ancora meglio uno stuzzicadenti, e il problema è risolto, altro che danno d’immagine!

 

Monza, una zattera alla deriva nell’indifferenza

 

Diverso il discorso che riguardava il Milan, sotto l’egida di Silvio e l’amico di sempre Adriano Galliani. La società rossonera, oltre agli innumerevoli trionfi, ha vissuto annate buie che più buie non si può, soprattutto nel ’97 e ’98. Lì il danno d’immagine era consistente, il Milan vanta milioni di tifosi in Italia e nel mondo, il Cavaliere era già entrato in politica (trionfalmente) e la crisi rossonera poteva arrivare a incidere in modo netto in questo campo. Stiamo comunque parlando di qualcosa come 27/28 anni fa e con un Silvio Berlusconi nel pieno splendore delle sua lunga vita. Adesso le cose sono cambiate radicalmente, e in peggio. Il Monza è una zattera alla deriva e in procinto di affondare tra le onde di un mare sempre più incazzato, non si intravede un benché minimo squarcio di sereno all’orizzonte e, a quel che resta dei tifosi (quelli veri, quindi pochi) vivere dei bellissimi e recenti ricordi (dal 29 maggio 2022 fino a qualche mese fa) non basta più.

 

Gianni Santoro