I sacrifici di bilancio e il futuro della società biancorossa

Dopo il pareggio di Lecce “il Monza occupa in classifica il posto che merita: lontanissimo dagli ultimi, ma ancora un po’ distante dalla zona Europa. Più che i temi di campo, però, in queste settimane si parla tanto (troppo?) del futuro della società biancorossa”. E’ uno dei passaggi della rubrica Il Guazz… abuglio a cura di Andrea Guazzoni sul Giornale di Monza, in edicola questa settimana e in versione digitale.

 

Quale futuro dopo Fininvest?

 

“Chi prenderà il posto di Fininvest e della famiglia Berlusconi? Adriano Galliani-uno-di-noi sarà ancora il perno centrale attorno al quale ruoterà la vita del club, quel dirigente sagace ed esperto in grado di garantire continuità al progetto tecnico-sportivo? La nuova società, qualunque sarà, che obiettivi sportivi e di crescita vorrà fissare nella terza stagione in serie A? Con quale budget?”. Guazzoni cita anche la cessione del portiere Michele Di Gregorio, che rientra “nella logica del calcio. Era già successo con Carlos Augusto e in fondo siamo sopravvissuti. Tuttavia una simile operazione di mercato in uscita legittima qualche interrogativo sulle prospettive del Monza nel futuro prossimo”.

 

Il modello Atalanta

 

Il giornalista, opinionista di Monza gol, aggiunge che la valorizzazione dei giovani talenti e la successiva cessione ai grandi club è uno strumento indispensabile per la sostenibilità di una società come il Monza, ma non è un percorso facile perché servono competenza e managerialità spiccate, come insegna il modello (vincente) dell’Atalanta. “Speriamo solo che il futuro societario si definisca in fretta per iniziare a programmare e costruire il “nuovo” Monza. Sperando che i sacrifici per ragioni di bilancio non siano tanti, così da confermare il celebre detto: “Non c’è due senza tre”, inteso come permanenza in A.

 

Foto AC Monza