Un Verona discontinuo chiede strada al Monza

Dopo la pausa nazionali con le partite valevoli per la Nations League torna in campo la Serie A. Il nostro Monza chiuderà l’ottava giornata sul campo del Verona nella serata di lunedì. Una sfida che i biancorossi vogliono interpretare nella maniera corretta anche per dare continuità al positivo pari interno ottenuto contro la Roma prima della sosta. Alla ricerca della prima vittoria in questo campionato, il Monza avrà di fronte un Verona che di partite ne ha già vinte tre e che qui sotto vi andiamo a presentare.

 

Come arrivano alla sfida i nostri avversari

 

Il Verona è reduce dalla vittoria interna ottenuta contro il Venezia in uno dei tanti scontri salvezza di questo campionato. E’ ancora presto, ma come abbiamo imparato nei primi due anni in Serie A del Monza, i punti conquistati nella prima parte di campionato sono importantissimi perché fanno morale e creano un bottino che permette di affrontare il resto del campionato con maggior fiducia e meno preoccupazioni. Fino ad ora il Verona ha regalato prestazioni molto coriacee e ordinate, non a caso praticamente tutte le partite, anche quelle perse eccezion fatta per lo 0-3 interno contro la Juventus, sono state combattute e aperte fino alla fine. Da sogno l’esordio in campionato con la clamorosa vittoria per 3-0 davanti al pubblico amico contro niente meno che il nuovo Napoli di Antonio Conte. Per intenderci, fino ad ora è stata l’unica sconfitta per i campani. L’altro successo è arrivato su un campo complicato come quello di Genova dove, alla terza giornata, il Genoa è crollato nel secondo tempo subendo due gol a cavallo tra il 55esimo e il 64esimo minuto. Nove punti in classifica, +4 sul terzultimo posto e la sensazione, forse anche certezza ormai, che il Verona sia una squadra difficilissima da affrontare.

 

L’assetto tattico

 

A Empoli ha conquistato una splendida salvezza nel 2023 per poi essere esonerato nella stagione scorsa durante il girone d’andata. Paolo Zanetti sta cercando di portare le sue idee ad un gruppo che ha perso tante pedine importanti ma che, come ha dimostrato già durante la rivoluzione attuata nella sessione invernale della scorsa stagione, è stato scelto e assemblato da una società assolutamente competente e pronta a scovare quei giocatori che sembrano ai più sconosciuti ma che alla fine si rivelano dei buonissimi interpreti. Pressing ragionato ed equilibrio tattico, il credo di mister Zanetti lo abbiamo già potuto ammirare in questo primo scorcio di campionato. Dopo aver iniziato la stagione con la difesa a 3, Zanetti nelle ultime due partite di Serie A ha virato sulla difesa a 4 per un moderno 4-2-3-1. Fulcro del gioco uno dei nuovi acquisti: Casper Tengstedt. L’attaccante danese classe 2000 può essere utilizzato sia come punta centrale che come collegamento tra centrocampo e centravanti. Le sue capacità tecniche e atletiche permettono alle manovre offensive di svolgersi con efficacia e velocità. Non a caso ne giovano spesso anche i due esterni offensivi, tra cui l’eterno Lazovic, e chi viene utilizzato alle spalle dello stesso Casper. Altri due aspetti su cui costruire la propria squadra per Zanetti sono umiltà e compattezza difensiva, d’altronde spesso e volentieri la salvezza si raggiunge anche grazie a quella sana voglia di lottare su ogni singolo pallone senza mai dare nulla per scontato.

 

Giocatori chiave

 

Partiamo da un binomio che potenzialmente potrebbe creare grossi grattacapi alla difesa biancorossa. Difficile pensare che Zanetti non schieri dall’inizio sia Mosquera che Tengstedt. Il primo è in ballottaggio con il talento Suslov al rientro dalla squalifica mentre il secondo ve lo abbiamo già presentato qui sopra. Per entrambi il bottino in questo campionato parla di 3 gol segnati con Mosquera che ci ha anche aggiunto un assist. Con statistiche inverse ma con la stessa grande efficacia in zona offensiva troviamo un giocatore che ormai potremmo definire un veterano: Darko Lazovic. A 34 anni l’esterno serbo non ne vuole proprio sapere di calare di rendimento. 3 assist e 1 gol in queste prime 7 giornate per un giocatore che dalla metà campo in su sa fare praticamente tutto. Punta l’uomo, si muove con intelligenza, è presente in zona gol ed è molto abile a sfornare assist. Lazovic è anche un leader in campo vista l’enorme esperienza acquisita nella sua carriera e questo fattore è molto importante per i tanti ragazzi giovani che gli giocano vicino. Un altro giocatore di esperienza che però gioca qualche metro più indietro rispetto a Lazovic è Ondrej Duda. Il ventinovenne slovacco è stato uno dei migliori in campo contro il Venezia mettendo a disposizione della squadra la solita classe e potenza fisica. In campo è uno di quei giocatori che è impossibile non notare. Corre, gioca la palla con precisione, tenta falcate offensive ma non disdegna la fase difensiva. Duda è un punto cardine del centrocampo veronese.

 

Massimiliano Perego