In maglia biancorossa sempre grandi portieri (pt.2)

La seconda e ultima parte sul viaggio a ritroso tra i grandi portieri biancorossi, fino ad arrivare “all’Uomo Digre”

 

Adesso la tradizione dei bravi portieri biancorossi è sostenuta e valorizzata ancor di più da Michele Di Gregorio. Partito dal settore giovanile dell’Inter, dove si aggiudica da titolare uno Scudetto Primavera, ‘L’uomo Digre’, come lo chiamano i suoi sostenitori, passa il 12 luglio 2017 in prestito al Renate, società con cui inizia la carriera professionistica.

 

Premiato come Miglior portiere del Girone A di Lega Pro, il 4 luglio 2018 finisce in prestito all’Avellino e, pochi giorni dopo il fallimento dei campani, passa al Novara. Anche in questa stagione Di Gregorio si conferma come uno dei più bravi estremi difensori del campionato, venendo nominato per il secondo anno Miglior portiere del Girone A di Lega Pro, parando ben cinque rigori su sei calciati dagli avversari. A fine stagione il giocatore rientra all’Inter, dove rinnova il suo contratto fino al 2023. Il 10 luglio 2019 viene poi ceduto in prestito secco al Pordenone, squadra che lo fa esordire in Serie B. Con lui in porta, la compagine friulana si classifica alla fine al quarto posto. Nell’agosto del 2020, esattamente il giorno 27, Di Gregorio passa, sempre a titolo temporaneo, al Monza.

 

‘L’Uomo Digre’, pararigori per eccellenza

 

Anche con i biancorossi il giovane portiere offre grandi prestazioni, parando quattro calci di rigore su sette. Il 29 giugno 2021 Galliani rinnova quindi con lui il prestito per un’ulteriore stagione, con l’obbligo di riscatto a 4 milioni in caso di promozione in Serie A. A fine novembre 2021, in Monza-Cosenza, partita vinta dai brianzoli 4-1, ‘L’uomo Digre’ realizza il suo primo assist tra i Cadetti, con lancio di ottanta metri per il gol, il quarto della giornata, del compagno Gytkyaer.

 

Il 29 maggio 2022, con la promozione del Monza in Serie A, scatta l’obbligo di riscatto del cartellino per 4 milioni di euro. Il calciatore firma un contratto triennale con Galliani ed esordisce nella massima serie il 13 agosto, nella sconfitta casalinga contro il Torino per 2-1. Di Gregorio vince per tutta la stagione la concorrenza di Alessio Cragno, partite di Coppa Italia e parentesi di Salerno a parte, figurando tra i tre migliori portieri del campionato. Infine il 7 luglio 2023 rinnova il proprio contratto con il club sino al 2027. A proposito di portieri biancorossi …

 

A metà degli anni Settanta, per un votaccio affibiatogli dal sottoscritto su Tuttosport, al termine di una deludente partita casalinga della compagine monzese e per averlo soprannominato scherzosamente, ma senza alcuna cattiveria, ‘Cita’ su Regione Express, il settimanale locale con il quale allora collaboravo (il suo modo di muoversi tra i pali mi ricordava per certi versi la caratteristica brachiazione delle scimmie), una sera venni in qualche modo minacciato, in centro Monza, da Marziano Colombo, in via Vittorio Emanuele, all’uscita dal bar Scarafiotti, al ponte dei Leoni. Del resto, sull’esempio di Gianni Brera e del nomignolo ‘Abatino’ da lui cucito alla perfezione addosso a Gianni Rivera, molti giornalisti erano soliti allora etichettare simpaticamente i calciatori con definizione quanto meno curiose. Io ed il giovane portiere biancorosso chiarimmo, comunque, in pochi minuti, la questione, senza particolari problemi e strascichi, tanto da diventare ben presto amici. 

 

Marziano Colombo e… il passaggio in caserma

 

Quando nell’inverno del 1976 Colombo, con la maglia del Sant’Angelo, suo nuovo club di appartenenza dopo il trasferimento dal Monza, arrivò per il turno di campionato ad Udine, dove io stavo facendo, fuori città, il servizio di leva, decisi di recarmi a vederlo giocare contro i bianconeri locali. A fine partita, in divisa, approfittando dell’opportunità offertami come giornalista, pensai bene di andare a salutarlo nella zona spogliatoi.

 

Lui, sorpresissimo nel vedermi, per di più con abbigliamento militare, e considerando il mio possibile disagio per il ritorno dallo stadio, decisamente fuori mano, cercò ostinatamente di agevolare il mio rientro in caserma. Chiamò, a sorpresa, Ferruccio Mazzola, suo nuovo allenatore, particolarmente raggiante per il risultato positivo appena conseguito sul terreno di gioco friulano dalla sua squadra, e me lo presentò. Poi, con la massima naturalezza, gli chiese anche il permesso, da girare poi all’autista del pullman della società, di farmi aggregare ai giocatori per un passaggio verso il presidio dell’esercito, sulla provinciale per l’imbocco dell’autostrada, su un percorso del resto già programmato dal gruppo di Sant’Angelo per il ritorno in Lombardia. E così, tra lo stupore generale dei presenti sul piazzale dello stadio, presi posto sul pullman con allenatore e giocatori, coronando alla grande la mia domenica sportiva in divisa militare. Cose davvero inconcepibili, immaginabili al giorno d’oggi!

 

Nella foto Di Cuonzo: Roberto Marconcini, al Monza dal 1978 al 1981

 

Enzo Mauri