Il bilancio di novembre è (ancora) in rosso

È passato anche novembre, dunque. Un mese che ha confermato le difficoltà del Monza nel risalire la precaria classifica in cui, oramai, annaspa da inizio campionato. Questo mese ha anche confermato vistose anomalie tra numeri e classifica, tra fase difensiva e fase di attacco, tra partite in casa e trasferta. La sterilità offensiva fa pagare dazio contro una Lazio non brillantissima che ottiene i 3 punti col minimo sforzo. In questo mese si è, comunque, potuto vedere un Monza equilibrato che comunque rimane in partita, lucidamente o non, fino al fischio finale. Abbiamo visto Bianco al posto di Pessina a fianco di Bondo, abbiamo visto tornare titolare Caprari e il ritorno di Caldirola. La squadra brianzola fino ad ora ha totalizzato 7 punti in trasferta e 3 in casa. Va bene che ci sono state gare complicate in casa ma è anche vero che un punto contro Genoa, Bologna e Venezia è troppo poco, troppo davvero. Fino a questo turno il Lecce, ad esempio, aveva segnato la metà dei gol realizzati dal Monza e aveva due punti in più. Quindi il problema è sì in attacco ma, soprattutto, si subiscono quasi esclusivamente gol chirurgici come l’assurda differenza reti per una squadra penultima testimonia.

 

Monza vulnerabile sulle palle inattive

 

Oltre ai gol chirurgici subiti un altro problema è il fattore campo: tre punti in casa fino a questo momento sono una media insostenibile e per il calendario impegnativo…beh, due di questi punti sono arrivati con Inter e Roma quindi le partite in casa stanno diventando paradossalmente un fattore negativo. Come dicevamo la squadra è viva, equilibrata e non molla mai. Contro la Lazio un po’ a fasi alterne ma il valore degli avversari rende ciò prevedibile e giustificabile ma, nonostante questo, il Monza si è divorato due palle gol con Maldini. Non bellissima, invece, la partita contro il Torino, in cui dopo un inizio spumeggiante (con l’ennesimo gol divorato) la squadra è andata ad appiattirsi finendo per subire gol su angolo (i calci piazzati sono un altro fattore negativo della stagione) per poi pareggiare nel giro di breve tempo. Con un Monza in netta difficoltà un Torino in crisi non ne ha saputo approfittare e il pari è sembrato il risultato più giusto. Nel derby di Como, invece, buonissima partita, magari non spettacolare ma molto intensa da ambo le parti con un Monza sugli scudi soprattutto nel secondo tempo con Kyriakopulos e Maldini molto ispirati ma, anche qui, Djuric sbaglia il match point colpendo un palo esterno solo davanti a Reina che fa perdere punti preziosissimi.

 

Attacco sterile, difesa ermetica

 

Siamo in uno stato di equilibrio precario, in cui un pareggio si accetta perché in fondo alla classifica è necessario muovere la classifica ,ma è anche vero che qualora arrivasse un’altra sconfitta prima di una vittoria si potrebbe innescare uno psicodramma che sarebbe un ulteriore ostacolo. Non ce la sentiamo di muovere troppe critiche a Nesta, la squadra è comunque solida (non è un fattore privo di importanza con questa classifica), crea poche occasioni da gol, anche se comunque piuttosto gigantesche, ma prende pochi gol. Forse osando di più potrebbe prendere imbarcate: i difensori del Monza sono esperti ma abbastanza lenti quindi difendono meglio bassi. Ora arriva l’Udinese e sicuramente sì spera di “espugnare” lo U-Power Stadium. Manca davvero poco per fare svoltare la stagione, sia in positivo che in negativo, speriamo bene.

 

Francesco Aloise

 

(Foto Buzzi – AC Monza)