Il bilancio biancorosso dopo tre giornate

Eccoci qui, per analizzare le prime tre giornate di campionato. Nuovo allenatore, squadra che ha perso due importanti pilastri, malcontento generale per il mercato in entrata; insomma, le premesse non erano ottimali per cominciare la stagione. Archiviata faticosamente la qualificazione in Coppa Italia, si parte con uno scialbo 0-0 ad Empoli che, francamente, per via delle condizioni di un campo non degno neanche per la terza categoria, è difficile da valutare. Nelle successive due gare è arrivato, invece, un solo punto, contro Genoa e Fiorentina. Cosa non ha funzionato? Prima della partita di Firenze è evidente che sia mancata del tutto la fase offensiva, con pochissimi tiri in porta, manovra non pericolosa per le difese avversarie e una certa arrendevolezza, probabilmente dettata dalla frustrazione causata dalle evidenti lacune tecniche in fase di costruzione. Insomma, manca qualità.

 

Con Nesta, meno costruzione dal basso

 

Cos’ha invece funzionato? Beh, la difesa sembra più solida, molti meno rischi, costruzione dal basso utilizzata con la dovuta proprietà e attenzione estrema nelle chiusure (salvo la sbavatura di Pessina contro il Genoa). È davvero troppo presto per valutare il nuovo tecnico ma non ci dispiace questa prudenza iniziale, anche perché la stagione è lunga e mettere qualche punticino in cascina potrebbe risultare determinante prima di trovare la quadra. Se si troverà, ovviamente, come auspichiamo. Aleggia un giustificato pessimismo tra i tifosi: giustificato perché la squadra sembra costruita un po’ casualmente, dalle occasioni di mercato (che, tra l’altro, non sono mai arrivate) o, in ogni caso, mai colte. Non ci sono molti giocatori che sembrano poter migliorare, non ci sono prospetti. Ci sono, invece, tanti giocatori che sembra che abbiano dato tutto o quasi o che abbiano raggiunto da tempo l’apice della carriera, e che ora sono in netta fase discendente. Guardando tutto il contesto non c’è da essere molto ottimisti, ci si deve affidare all’esperienza dei giocatori, che devono avere voglia di lottare per la salvezza (perché quando ti trovi a lottare per la salvezza devi davvero metterci tutta la grinta possibile), dell’allenatore, non tanto come tecnico ma come uomo di calcio, e di Galliani, che deve assolutamente tenere sul pezzo la squadra.

 

Quattro partite molto complicate all’orizzonte

 

L’esperienza di tutti i componenti deve risultare una virtù e non un difetto, perché troppe volte si sono viste squadre non abituate a lottare sprofondare per mancanza di grinta. Ci dispiace, ma bisogna avere il coraggio di ammettere che Galliani ha un po’ sperperato un patrimonio non indifferente il primo anno di mercato; quei soldi sarebbero potuti servire per progettare un futuro con molti giovani interessanti, magari anche retrocedendo, facendo su e giù come l’Empoli, ma così, con tutta sincerità, non vediamo un futuro roseo. Crediamo che quest’anno i trascinatori, più per doti caratteriali che tecniche, potrebbero essere Izzo, Kyriakopoulos, Maldini e Bondo, anche se gli ultimi due si spera di ammirarli per prestazioni in cui fanno la differenza anche tecnicamente. Il campionato in ogni caso è appena iniziato, magari non fasciamoci la testa subito. Ora ci saranno 4 partite complicatissime, alcune proibitive, vediamo se si riuscirà a racimolare qualche punto e poi si dovrà iniziare a fare sul serio con la trasferta di Verona, mangiando l’erba, come amano dire gli allenatori. Peccato per la partita di Firenze: sarebbe stata una bella rivalsa battere Palladino nella sua nuova casa, soprattutto per il modo in cui si è lasciato con la società. Probabilmente hanno influito i cambi e la rosa non adeguata per reggere partite con squadre più attrezzate. Auguriamo una buona sosta a tutti e a risentirci per le prossime partite del nostro Monza. Che, ricordiamocelo sempre, gioca in serie A.

 

Francesco Aloise

 

Foto: Firenze Viola Supersport