
“I miei incontri ravvicinati con Berlusconi” (2a p.)
A proposito di sogni e di lavoro duro, al termine del buffet di Lugano (il ‘Cavaliere’, per l’occasione, fu fatto accomodare con i suoi accompagnatori in una sala adiacente a quella riservata alla stampa, con ammesso, per pochi minuti, solo il giornalista di Mediaset Carlo Pellegatti per una particolare intervista televisiva), Silvio Berlusconi fu protagonista involontario di un improvvisato fuori programma proprio con me. Dopo aver salutato Philipp Plein ed i suoi stretti collaboratori, io mi trovai a scendere le scale della palazzina ed a fermarmi nel piazzale sottostante proprio dove era diretto l’ospite illustre. Qui, in attesa dell’arrivo del suo autista, al volante della classica Audi A8 nera, per poter raggiungere l’elicottero e far ritorno a casa, il Cavaliere, a un tratto, mi rivolse la parola, con la sua solita cordialità.
Svelato davanti alla sede della casa di moda il segreto dei suoi successi
“Gran bella e costruttiva giornata questa di oggi, qui in Svizzera, ma provi a indovinare il segreto, in generale, del mio successo” mi disse senza alcun preambolo, ma con un grande sorriso sulle labbra, dandosi da solo anche la risposta prima che io, con un certo imbarazzo, potessi tentare d’aprir bocca. “Ebbene sì, devo tutto ai sogni! Io ho trascorso una vita a sognare e, con mia grande soddisfazione, posso ora affermare d’aver sempre raggiunto ogni traguardo che mi ero messo in testa. In questo meccanismo, un ruolo determinante l’ha avuto certamente la continuità. Al termine di ogni sogno realizzato, ne avevo, infatti, già pronto uno nuovo da portare avanti e da concretizzare. Con la fiducia, unita al gran lavoro, ho nutrito, ogni volta, la certezza di potercela fare e così è stato. Ma solo io so quanto ho faticato, fin da giovane, lavorando mattina e sera, sabati, domeniche e feste comandate, alcune volte persino a Natale’’. Mentre un amico fotografo mi scattava una foto al suo fianco, riuscii solo a fargli una specie di supplica: ‘’Considerando i suoi immensi ed indiscussi poteri, che io, umilmente e complimentandomi, non posso che ammirare, mi sento di spronarla per un nuovo sogno, quello di portare il Monza, per la prima volta nella sua storia, in Serie A.’’. Berlusconi sorrise, mi salutò molto cordialmente stringendomi la mano e mi rassicurò, come solo lui sapeva fare.
L’apprezzamento per Colpani, ragazzo simpatico e spontaneo, che raramente perde la palla
L’ultima occasione capitatami per dialogare con il Cavaliere risale al 12 febbraio 2022, in occasione di un simpatico ed improvvisato suo incontro con i giornalisti nella Sala Stampa dell’U-Power Stadium, al termine della partita Monza-Spal, vinta dai padroni di casa per 4-0. Alle mie domande inerenti la formazione biancorossa, lui rispose: ‘’La prima parte del campionato non è stata particolarmente brillante per noi e, quindi, abbiamo dovuto rinforzare la squadra con la campagna acquisti, soprattutto in attacco, con l’arrivo di una punta, di un giocatore a suo supporto e di un centrocampista. Adesso vediamo una formazione molto forte in tutti i suoi reparti. Speriamo di poter ingranare e trovare una via diritta verso la Serie A. Ora siamo chiamati a incontrare, a iniziare da sabato prossimo, tutte le squadre che hanno più punti di noi in classifica e saremo impegnati al massimo, con l’obiettivo della promozione. Quante probabilità possa avere il Monza di conquistare quest’anno la ‘A’ proprio non glielo so dire. A me piace tanto Colpani, anche per la faccia che ha. Lo trovo un ragazzo molto simpatico e spontaneo. Poi, mi soddisfa anche in campo, perché raramente perde la palla. E’ sempre molto determinato ed oggi ha segnato un bellissimo gol. Lui mi attrae particolarmente. Ma io sono amico un po’ di tutti i giocatori che conosco. Sono davvero soddisfatto della qualità umana dei calciatori del Monza’’.
L’ultimo siparietto, finito a “Striscia la Notizia”
Il piacevole botta e risposta tra me ed il Cavaliere ebbe, poi, una conclusione imprevista e buffa, sulla mia specifica richiesta di un suo pensiero sul Milan. Proprio nel pronunciare il nome della squadra rossonera, la parete a luci Led della sala, con la maxi immagine del Duomo di Monza riprodotta nel suo splendore, esplose, mandando pezzi di vetro da ogni parte, tra le risate dei divertiti e per fortuna incolumi giornalisti presenti. Da incorniciare il commento di Silvio Berlusconi, più preoccupato che qualcuno dei cronisti potesse aver subito dei danni fisici, che sorridente per l’assurdità di quanto accaduto: ‘’Cosa succede…? Ecco, vedete? Parlo del Milan e guardate cosa capita!’’.
La scenetta destò molto clamore mediatico, tanto da finire sui social ed in tv, persino a Striscia la notizia, nella rubrica di Cristiano Militello ‘Striscia lo Striscione’.
Enzo Mauri
(Fine seconda e ultima parte)