Feste e regali natalizi biancorossi (pt.3)

Dagli zamponi al frigorifero nel nome dello sponsor 

A cura di  Enzo Mauri

 

Per decenni il Calcio Monza, in occasione del Natale, ha omaggiato la stampa locale con regali di ogni genere, spesso influenzati dagli sponsor biancorossi del momento. Così nel biennio 1987-1988 e, dal 1998 al 2000, nelle case dei giornalisti monzesi finirono grandi scatole di latta, contenenti zamponi, cotechini, mortadelle e salami vari, prima targate Fratelli Beretta, poi Vismara

 

Un’eccezione era stata fatta tanti anni prima, esattamente nel dicembre 1977. Non si sa per decisione di quale personaggio influente, presso la sede di via Manzoni, per i regali di Natale, si decise allora di puntare sulla cultura, offrendo ai rappresentanti della carta stampata di Monza l’impegnativo e corposo libro di Carlo L. Ragghianti ‘Filippo Brunelleschi un uomo un universo’ della Casa editrice Valsecchi.

 

Il presente, per la verità, non riscosse particolare gradimento da parte dei destinatari, notoriamente più portati ad apprezzare le cose frivole e gustose che quelle impegnate e lo capì subito anche Alfredo Magni, in quel periodo allenatore della squadra biancorossa. Ci pensò, quindi, lui a rimediare all’infelice scelta societaria, donando ad ogni singolo giornalista locale, a titolo personale, una bottiglia di whisky J&B, perfettamente confezionata dal rinomato Bar Pasticceria Comi di Missaglia, a quattro passi da casa sua. 

 

Zamponi, cotechino e mortadelle in scatole di latta, messe a disposizione dallo sponsor Fratelli Beretta

Regali firmati

 

Un altro trainer, l’estroso e brillante Franco Varrella, nel Natale 1990, assunse il ruolo da protagonista nel fare il classico regalo alla stampa locale, addirittura sostituendosi alla società brianzola. Così, su invito del segretario generale Sergio Sacchero, un giorno di metà dicembre, noi rappresentanti della carta stampata, convocati presso la sede del Calcio Monza dia via Manzoni, ci ritrovammo inaspettatamente davanti ad un mazzo di cravatte di svariate fantasie e di diversi colori,  tutte firmate Christian Dior Monsieur-Paris. Ognuno poteva scegliere la sua preferita e portarsela a casa. Questa volta, i giornalisti monzesi, sorpresi dal graditissimo regalo modaiolo, si sentirono in dovere di ricambiare il generoso gesto dell’allenatore ed, in questo frangente, finirono per superarsi. Ventiquattro ore dopo aver ricevuto il dono, su iniziativa della stampa brianzola, partì, infatti, una mega colletta allargata per l’acquisto di un borsone di Louis Vuitton, ultimo di una consistente serie, ma garantito originale. Grazie alla stretta amicizia tra la segretaria di uno di noi ed un non ben identificato e presunto fornitore toscano della maison francese, riuscimmo ad avere l’oggetto, seppure per vie traverse, ad un prezzo davvero stracciato. 

 

L’adesione alla raccolta di denaro fu di massa nell’ambiente giornalistico e si riuscì, così, a raggiungere la cifra necessaria per l’acquisto.  Persino lo stesso Varrella, ben consapevole del valore reale del borsone, restò sbalordito nel riceverlo! Nel 2000, con presidente Pierino Fazzolari e direttore generale Salvatore Fiore, il Calcio Monza, con una singolare e bizzarra decisione, per i regali natalizi, optò sorprendentemente per un insolito genere, di stretto uso casalingo, offrendo alla stampa locale niente meno che delle pentole da cucina, da scegliere in un ristretto lotto. Si trattava, senza dubbio, di tegami di ottima qualità, ben solidi, di bel disegno, funzionali, ma, ahimè, decisamente poco consoni come regalo di Natale a dei rappresentanti della carta stampata, per di più quasi tutti maschi. Per l’occasione, mi feci consigliare dall’addetto stampa biancorosso, l’amico Carlo Gaeta, ritenuto nell’ambiente, oltre che di comunicazioni, un grande esperto anche di arte culinaria.

 

Lui, sicuro di favorirmi nella scelta, senza esitare, mi mise tra le mani una originale Pyrex di ghisa, con tanto di coperchio di vetro, che portai a casa a mia moglie, pure lei sorpresa nel prenderla in consegna tra le batterie già in credenza.  Ma, a lasciare davvero allibiti tutti i giornalisti di casa sotto Natale, ci pensò, nel 1992, il geometra Valentino Giambelli, grazie al determinante contributo dell’amico Felice Colombo, vice del presidente Giovanni Cappelletti nei gloriosi e sfortunati anni Settanta della mancata promozione dei biancorossi in Serie A e, soprattutto, presidente della Philco Italia, la nota Casa di elettrodomestici., sponsor del Calcio Monza nella stagione 1988/’89 e, successivamente dal 1992 al 1994. 

 

L’ispirazione per il dono, si pensò allora, potesse essere giunta al noto costruttore edile omatese, vedendo il collega Antonio Lampugnani che, nonostante la sua squadra, l’Associazione Sportiva Dilettantistica Sant’Angelo, militasse in Eccellenza Lombarda, dopo essere stata presente  negli anni Settanta anche in Serie C (fece scalpore, nella stagione 1974/’75, l’incontro AC Monza-SSD Sant’angelo, disputato a San Siro, stadio resosi libero a seguito degli impegni della Nazionale, di fronte a 27.000 spettatori e terminato 0-0), aveva deciso, perle feste natalizie, di regalare, a sorpresa, ai giornalisti di casa addirittura un televisore. 

 

I soldi, di certo, non mancavano allora al gruppo lodigiano, grazie anche all’ingresso in società di un ricco mecenate straniero! Mattina di sabato 12 dicembre 1992, suona il citofono della mia abitazione a Lissone. Scendo al cancello e, con grande stupore, vedo due uomini in tuta da lavoro che stanno scaricando da un tir, parcheggiato nelle vicinanze, un enorme scatolone alto e rettangolare di cartone, perfettamente imballato. Chiedo informazioni, non essendo in attesa di particolari consegne e mi sento rispondere dagli addetti trattarsi di un frigorifero. Penso subito ad uno sbaglio d’indirizzo, ma poi, una volta venuto a conoscenza del nome del mittente, Calcio Monza, e vista la marca dell’elettrodomestico, Philco, metto a fuoco tutto. Era proprio il regalo di Natale, di indubbio valore, ma decisamente ingombrante, della società biancorossa!

 

In cucina disponevo già di un frigo seminuovo e non avevo spazio per collocarne un altro. Lo feci, quindi, posizionare in un angolo del box, dove restò per parecchio tempo accanto alle auto parcheggiate, prima di regalarlo, a mia volta, ad un amico che ne aveva bisogno. Lo stesso omaggio lo ricevette, tra gli altri, il collega Paolo Corbetta, subentrato da pochi anni al padre Angelo nella corrispondenza da Monza de La Gazzetta dello Sport ed in procinto di sposarsi. Peccato che nell’allestire la sua futura casa, avesse già acquistato da mesi proprio un bel frigorifero, rimandando, invece, a momenti successivi la scelta della lavastoviglie. Nell’incertezza su come comportarsi,  Corbetta telefonò allora al buon Felice Colombo, spiegando la sua situazione. Nel giro di pochi giorni, l’elettrodomestico in questione venne sostituito da una modernissima lavastoviglie, senza alcuna richiesta d’integrazione del prezzo, come, invece, aveva signorilmente proposto il buon Paolo.

 

La cravatta firmata Christian Dior offerta dal trainer Franco Varrella nel 1990

I nuovi regali targati Fininvest

 

Ancora una volta, il grande industriale brianzolo, patron del Milan della ‘stella’, padre di Nicola Colombo, salvatore e presidente del Monza dal 2015 al 2019, si distinse per gentilezza e disponibilità! Con l’avvento del Gruppo Fininvest , il 28 settembre 2018, la nuova società biancorossa, dopo i cinque anni dell’era Colombo, con la denominazione Società Sportiva Dilettantistica Monza 1912 cancellata per tornare al vecchio caro nome Associazione Calcio Monza, con l’acronimo AC Monza, anche i l genere dei regali di Natale da riservare ai giornalisti locali subirono un radicale mutamento. Così, si passò dai nostrani zamponi degli anni Ottanta e Novanta al classico panettone, ricordo nostalgico e simbolo genuino della riconoscenza aziendale verso i propri collaboratori di un tempo che fu. Nel caso specifico, va, però, giustamente riconosciuta la particolarità del prodotto in questione, rivisto in chiave moderna, con confezione personalizzata e dolce di pregevole preparazione artigianale all’interno. Gustoso dono, fatto, a nome della società biancorossa, dalla Direzione Comunicazioni e dall’Ufficio Stampa,  unitamente alla consegna del calendario dell’AC Monza, con le foto più significative della stagione appena trascorsa. 

 

Ci piace qui ricordare come la leggenda faccia risalire le origini del panettone (nome dovuto alla forma più grande, rispetto all’altro classico prodotto quotidiano da forno e dolce già presente nel ‘200 come pane arricchito di lievito, miele ed uva secca), alla diffusa usanza medievale di celebrare il Natale con un alimento decisamente più ricco di quello normale. La storia ci racconta, inoltre, come, fino al 1395, tutti i tenutari dei forni di Milano avessero il permesso di cuocere pane di frumento solo per le feste natalizie ed esclusivamente per farne omaggio di riconoscenza ai loro preziosi clienti abituali. Viva, dunque, anche ai giorni nostri, a maggior ragione se in versione biancorossa, il vecchio e tradizionale panettone, il dolce più amato e consumato a Natale dagli italiani, giornalisti monzesi compresi!        

 

Enzo Mauri