Federico Malchiodi, tifoso del Monza su… due ruote (2a p.)

‘’Per quanto riguarda la mia esistenza, ricca di amore, amicizia e sentimento – spiega Federico Malchiodi – non farei davvero cambio con nessuna persona, per averne una diversa. Sono infatti fermamente convinto che, in qualsiasi individuo con carenze fisiche come le mie, queste ultime finiscano per far sviluppare altre importanti doti, giusto per compensare e, in alcuni casi, superare quelle mancanti. Ognuno di noi è chiamato a vivere con quello di cui dispone, facendone in ogni caso tesoro e stando sempre nel proprio limite, con grande dignità, sacrificio ed umiltà, senza mai esaltarsi o piangersi addosso. Io vedo le cose da un osservatorio diverso e speciale, spesso in modo differente da chi ha la possibilità di camminare con le proprie gambe. Le mie abilità sono ben altre! Penso, infatti, all’occorrenza, di essere capace d’incoraggiare chi è sfiduciato, cercando il dialogo con parole dettate solo dal cuore, di ‘camminare’ verso tutti con i miei sentimenti, trasmettendo, con convinzione e senza presunzioni, il buono che alberga dalla nascita in me. Sarebbe davvero bello se tutti gli uomini potessero essere ‘diversamente abili’ nel dono. In questa auspicabile situazione, il mio esempio potrebbe fare da guida ed essere, per me, questione d’orgoglio, un motivo per andare in giro sempre più a testa alta.’’. Per quanto riguarda il suo rapporto con il Calcio Monza, Federico Malchiodi è un fiume in piena: ‘’Tifo per la squadra biancorossa da tantissimo tempo e, da quando è stata promossa in serie A, non perdo una partita, sia interna che esterna (purtroppo alla televisione, non potendo far diversamente).

 

Contro il Frosinone la partita più bella e… quella più brutta

 

La gara che mi è piaciuta di più del Monza in questi primi anni nella massima categoria? A parte gli straordinari successi contro le grandi del campionato, Juventus, Inter, Milan e Napoli in primis, non ho dubbi nell’indicare, per l’emotività suscitata sino all’ultimo minuto di gioco, Frosinone-Monza 2-3 del 6 gennaio 2024. L’ incontro, valido per la diciannovesima giornata del torneo di Serie A e arbitrato ottimamente da una donna, la signora Maria Sole Ferrieri Caputi di Livorno, fu vinta da noi brianzoli con un gioco straripante nei primi 45’ ed accorto nella ripresa, grazie alle marcature di Mota, Valentin Carboni e all’autogol di Soulé. La partita, invece, che mi ha soddisfatto meno? Devo ancora scomodare, per l’occasione, la formazione ciociara, per far riferimento all’ultimo Monza-Frosinone del 19 maggio 2024, vinto dai gialloblù 1-0. Ecco, il finale di campionato dell’ultimo Monza di Palladino, una volta raggiunta la matematica salvezza, non mi è piaciuto per nulla. Non si può togliere la spina e raggranellare solo 3 punti nelle ultime 9 gare! Questo anche per questione di stile e correttezza nei confronti delle altre compagini del campionato, alcune in lotta per la promozione ed altre per non retrocedere, e di riguardo verso i propri tifosi, soprattutto per quelli che si recano abitualmente allo stadio, pagando a caro prezzo il biglietto. A parte il rilassamento della squadra in prossimità del traguardo, forse causato da inopportune e premature voci di mercato circolate nell’ambiente di casa, non posso però che ringraziare di cuore l’allenatore partenopeo per le due splendide salvezze conquistate negli altrettanti primi tornei di Serie A della storia del Calcio Monza. Adesso, a mente serena, riesco pure a perdonargli certe diaboliche costruzioni dal basso, con qualche sconfitta evitabile e certi suoi discutibili atteggiamenti, riferitemi da alcuni conoscenti, nel lasciare la Brianza per Firenze. Con più determinazione, forse, si sarebbe potuto mettere concretamente nel mirino l’Europa! Ma, tutto sommato, va bene anche così …

 

Il felice incontro con Raffaele Palladino al Monzello

 

Una mattina, grazie all’aiuto dell’amico fraterno Carletto Gaeta ed alla squisita disponibilità di Enrico Cerruti e Daria Nicoli della Direzione Comunicazioni dell’AC Monza, ho avuto il piacere e la fortuna d’incontrare personalmente Raffaele Palladino al Monzello e devo dire d’averne tratto un’ottima impressione. L’ho trovato una persona ambiziosa ma al tempo stesso alla mano, dall’animo dolce e dal cuore tenero, una persona solare e ricca di positività, attenta ad ascoltare e generosa nell’offrire parole di sollievo e di serenità a chi, come me, ne ha particolarmente bisogno. Quel giorno sono tornato dal centro sportivo d’allenamento del Monza con più consapevolezza dei miei mezzi e, praticamente, con una marcia in più. Per questo motivo gliene sarò grato per tutto il resto della mia vita. Anch’io però, nel mio piccolo, mi sono permesso, sfruttando l’occasione, di dargli dei suggerimenti sull’approccio da tenere con i suoi ragazzi nei momenti critici della stagione. Devo dire che lui, con molta umiltà, li ha accettati di buon grado. Gli ho anche confessato che i miei giocatori del Monza preferiti sono Michele Di Gregorio ed Andrea Colpani, calciatori destinati, a mio modesto avviso, a fare una grande carriera in un importante club di Serie A. Lui si è lasciato sfuggire un inequivocabile sorriso e, annuendo con il volto, mi ha fatto chiaramente capire di essere del tutto d’accordo con me.

 

La grande considerazione per Ranieri e le aspettative su Nesta

 

Adesso, però, siamo chiamati a voltare pagina e a ripartire con il nuovo condottiero Alessandro Nesta. Io, grande estimatore di Claudio Ranieri, mister che vedrei molto bene alla guida della nazionale italiana, al posto del mediocre (per me) Spalletti, non ho al momento elementi sufficientemente validi per poter giudicare l’allenatore romano, strepitoso campione mondiale nelle vesti di giocatore. Mi auguro, semplicemente, che questo nuovo tecnico possa fare bene, dare alla squadra un buon gioco e conquistare, con essa, tanti punti in campionato, almeno quelli fatti registrare da Raffaele Palladino nelle sue due stagioni di Serie A. La mia speranza è che, raggiunta come quest’anno la salvezza con largo anticipo, la formazione biancorossa possa concretamente ambire alla conquista della partecipazione ad una coppa europea. Adesso che mio padre ha acquistato una multispazio Citroen Berlingo, attrezzata per il trasporto dei diversamente abili, penso proprio, nel corso dell’anno, di riuscire almeno qualche volta a raggiungere l’U-Power Stadium e di gustarmi da vicino, a bordo campo, la partita dei miei amati biancorossi. Di certo, non farò mancare loro il mio tifo, dalle mie due inseparabili ruote!’’

 

Enzo Mauri

 

(Fine seconda e ultima parte)

 

Nella foto: Federico Malchiodi (a sinistra) con Carlo Gaeta, giornalista e collaboratore di Monza Gol.