Donne nel pallone – Il Monza paga la metamorfosi del Napoli
A volte ritornano, a volte si ricordano di avere ancora il tricolore cucito sul petto e tornano a dare spettacolo e a conquistare, come conseguenza naturale, i tre punti in palio. I giocatori del Napoli, dopo un primo tempo difficile sulla falsariga di una stagione ben al di sotto delle aspettative, si ricordano di saper esprimere giocate di elevato tasso tecnico a velocità sostenuta, mix insostenibile per qualsiasi avversario. I partenopei con quindici minuti di calcio spettacolare, quanto tremendamente concreto ed efficace, ribaltano e travolgono un Monza, fino a quel momento meritatamente in vantaggio e quasi padrone della contesa.
Tre gol di rara bellezza
L’uno, due, tre firmato nell’ordine da Osimhen, Politano e Zielinski, è degno delle migliori recite di spallettiana memoria, prestazioni che hanno giustamente inorgoglito i tifosi azzurri e che rischiavano di restare un ricordo destinato sempre più a sbiadirsi a colpi di prove opache. Il bomber nigeriano dello scudetto napoletano è stato capace di arrivare ad altezze ove osano solo le aquile per schiacciare in rete il pallone del pareggio, mentre Politano, si è presentato sul rettangolo verde dell’U-Power Stadium dipingendo una parabola di sinistro all’incrocio dei pali di un incolpevole Di Gregorio, definitivamente prostrato dal sinistro di Zielinski, anch’esso morente nel sette opposto. Tre reti e tre perle di rara bellezza che avrebbero tramortito un elefante, ma che non hanno piegato del tutto il Monza di Palladino, capace di un sussulto di orgoglio culminato nel quasi immediato goal del 2-3 griffato Colpani, un altro che di traiettorie ricamate ben se ne intende. Il timbro finale sul match, che spegne le velleità dei biancorossi monzesi di andare a punti, arriva invece da un altro subentrato, Raspadori, con una rete di rapina delle sue.
Primo tempo di spessore per il Monza
Eppure il primo tempo andato ieri in scena in terra lombarda sembrava raccontare un’altra storia e preparare un ben diverso epilogo di gara, per un Monza coraggioso e quasi sfrontato, padrone del centrocampo e delle fasce laterali ed in grado prima di trovare il vantaggio con il gigante Djuric su cross dell’ex Napoli Zerbin e poi di sciorinare altre piacevoli e pericolose trame offensive. Gli uomini di Palladino hanno davvero disputato una prima frazione di gara di pregevole livello, ciò non solo in chiave offensiva ma anche in fase di non possesso, grazie ad un dispositivo difensivo che inibiva la solita circolazione di palla partenopea andando a pressare alto e giocando uomo contro uomo in tutte le zone del campo. Pressione ed attenzione feroce difensiva hanno finito per rendere quasi inoffensiva la squadra campana e hanno fatto si che Birindelli e Zerbin costringessero sulla difensiva gente del calibro di Di Lorenzo e Oliveira, e che la mediana brianzola tenesse in mano il pallino del gioco e mettesse Lobotka e compagni nelle condizioni di dover inseguire anziché proporre trame offensive.
Riscatto Napoli, ma Monza a testa alta
Il secondo tempo ha visto, invece, un cambio radicale delle caratteristiche della partita, anzi ha segnato l’arrivo dello tsunami Napoli, capace di travolgere tutti gli argini che il povero Palladino provava ad opporvi, cambi di uomini e di posizioni in campo compresi. Questa gara per il Napoli, se da un lato segna il riscatto in grande stile dei campioni d’Italia uscenti, dall’altro non può non accendere nella tifoseria azzurra rimpianti per tutto ciò che avrebbe potuto essere e non è stato, dal momento che un Napoli che sa esprimersi in questo modo e che ha fior di campioni in rosa, non può davvero essere uscito di scena da mesi per il titolo, né guardare con il binocolo le squadre sul podio della serie A, Inter in primis. Il Monza, invece, ieri avrà compreso che può giocare bene e togliersi buone soddisfazioni in massima serie ma che per pensare a qualcosa di diverso da una tranquilla salvezza la strada è molto lunga e passerà inevitabilmente dal prossimo Calciomercato e, magari, dalla riconferma di mister Palladino.
Raffaella Sergio – Giornalista sportivo
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