Dentro la partita – Monza vs Milan

 

 

Primo risultato di prestigio della stagione per il Monza, inaspettato alla vigilia, meno all’annuncio delle formazioni. Bravi i ragazzi a sfruttare l’occasione che lo scellerato e selvaggio turn over di Pioli, forse sottovalutando la partita, gli ha concesso. Il tema tattico del primo tempo ha visto il Milan attaccare sterilmente e un Monza a cercare lanci per i tre davanti che hanno messo a dura prova i difensori milanisti (qui Pioli ha deciso di concedere costantemente l’uno contro uno alle ali biancorosse) e talvolta attaccando il Milan anche tra le linee. È così che il Monza va al riposo avanti di due gol con, però, l’ansia dell’infortunio di Di Gregorio che fa preoccupare tutti.

 

I guerrieri della notte…

 

Nel secondo tempo cambia tutto perché il Milan rimane con un uomo in meno per una sciocchezza di Jovic e allora i biancorossi iniziano un giro palla cercando le fasce per allargare il campo e fare correre gli avversari, ma una palla persa da Valentin Carboni (che viene sostituito, forse tardivamente perché pochi minuti prima aveva commesso lo stesso errore) fa dimezzare lo svantaggio al Milan e qui cambia tutto. Sì, perché la partita assume toni emotivi, il Monza ha paura e non fa più scelte lucide, sbaglia qualche occasione davanti, Sorrentino lancia lungo per non rischiare e alla fine il Milan, su un tenero rinvio di Izzo, trova un insperato pareggio.

 

E allora cosa succede? Che i giocatori del Monza si trasformano nei guerrieri della notte, come nel “cult” degli anni Settanta devono raggiungere la ruota panoramica di Coney Island, e la partita somiglia tanto a una ruota visti gli alti e bassi che agitano gli stati d’animo dei tifosi, e allora Pessina apre il gioco per Maldini che passa a Bondo, il quale tira fuori una meraviglia all’incrocio proprio allo scadere, con gli schemi tattici ormai saltati da tempo.

 

Le scelte azzardate di Pioli

 

Quando, qualche minuto dopo, Colombo chiude i giochi con il 4-2 si tira un sospiro di sollievo  perché in queste serate non si sa mai) ed edulcora così una prova personale un po’ deludente. Dunque, la difesa a quattro proposta da Palladino ha pagato, giocando un po’ bassi come col Verona e la ricerca delle fasce saltando, spesso, il centrocampo. Certo, Pioli ci ha messo del suo anche tatticamente schierando praticamente solo due centrocampisti, e anche piuttosto larghi, perdendo così quasi tutti i duelli sulle seconde palle che hanno visto (almeno nel primo tempo e a lunghi tratti anche nella ripresa) Izzo giganteggiare.

 

Obiettivo salvezza quasi raggiunto

 

La salvezza oramai è quasi una formalità, e ora si va in casa dell’ultima in classifica che, probabilmente, si gioca una delle ultime possibilità per cercare una complicatissima speranza di rientrare a lottare per la permanenza nella massima serie. Si va a Salerno forti e fiduciosi dopo il quarto risultato utile consecutivo, il primo poker in due stagioni di serie A e dopo avere ritrovato con concretezza la via della rete.

 

Francesco Aloise