Contro l’Atalanta servirà una partita super perfetta
Neanche il tempo di pensare al pari interno contro il Venezia, che ha lasciato l’amaro in bocca ma che allo stesso tempo è stato il terzo risultato utile consecutivo, che il Monza torna subito in campo nel turno infrasettimanale sul difficilissimo campo dell’Atalanta. Nelle precedenti sfide in Serie A i bergamaschi hanno sempre avuto la meglio sui biancorossi rappresentando così una sorta di bestia nera. Andiamo allora a scoprire qualcosa in più sugli avversari di turno del Monza.
Come arrivano alla sfida i nostri avversari
L’Atalanta sta vivendo un periodo di forma davvero eccezionale. Il 6-1 inflitto al Verona nello scorso turno di campionato ha messo in mostra tutto il potenziale offensivo di una squadra che sta riuscendo a gestire le forze nonostante l’impegno in Champions League. In campionato ha una striscia aperta di 3 vittorie consecutive con 13 gol fatti contro Genoa in casa (5-1), Venezia in trasferta (0-2) e Verona in casa (6-1). Numeri impressionanti per una squadra che vuole credere al sogno scudetto dopo la conquista nella scorsa stagione dell’Europa League, traguardo storico per città, società e giocatori. In Champions il dato che balza all’occhio è quello dei gol subiti nelle prime tre partite contro Arsenal, Shakhtar e Celtic: zero. Mentre in campionato i ragazzi allenati da Gasperini ogni tanto lasciano qualcosa dal punto di vista difensivo anche se il numero dei gol subiti è gonfiato principalmente da due partite, le sconfitte per 4-0 e 3-2 contro Inter e Como. Con 16 punti conquistati la Dea si trova in quinta posizione insieme a Fiorentina e Lazio e ad un solo punto dalla Juventus.
L’assetto tattico
Ormai il calcio di Gasperini lo conosciamo. Esterni fondamentali per la manovra e continui movimenti per creare più spazi possibili durante la fase offensiva. Non a caso capita spesso di vedere uno dei due centrocampisti centrali, i titolari sono Ederson e De Roon, a ridosso dell’area di rigore avversaria ed è stato proprio l’olandese ad aprire la goleada inflitta al Verona. Pressing costante ma ordinato e idee chiare. L’Atalanta di Gasperini quando riesce ad esprimere il suo potenziale è una vera e propria macchina da guerra. Un piacere per gli occhi vedere come i due trequartisti riescano a trovare spesso la posizione giusta per ricevere palla. Se poi davanti hai un giocatore come Retegui che ha già raggiunto la doppia cifra di gol in campionato, è tutto più letale. Come dicevamo, gli esterni sono fondamentali e ne abbiamo avuto la prova anche qui a Monza visto che Palladino si è ispirato al Gasp per valorizzare il gioco della squadra sfruttando Carlos Augusto e Ciurria. A Bergamo abbiamo ammirato la coppia Gosens-Hateboer mentre ora i vari Bellanova, Zappacosta e Ruggeri stanno sfornando prestazioni importanti a raffica. Rispetto ad altre squadre, l’Atalanta non disdegna, quando ritiene necessario, il lancio lungo del portiere alla ricerca principalmente di Retegui che è molto abile nel gioco aereo. Questo permette alla squadra di variare tra costruzione dal basso e palloni alti in verticale creando maggior possibilità di sorprendere le difese avversarie. Anche quando si parte dal basso, però, i nerazzurri cercano spesso i palloni diretti verso i due trequartisti o la punta. Spesso notiamo come De Roon o Ederson si abbassino per ricevere palla e poi giocarla direttamente oltre la metà campo dove i tre giocatori più offensivi sono abili nel trovare lo spazio giusto per ricevere il pallone. Un’altra caratteristica importantissima dell’Atalanta è quella del saper portare molti uomini nei pressi dell’area di rigore avversaria. Un calcio coraggioso perché si espone poi a contropiedi avversari ma che sta dando i suoi frutti visti anche i tantissimi gol segnati. In difesa i giocatori non hanno paura di andare uno contro uno con gli attaccanti avversari e questo permette alla squadra di mantenere un baricentro alto.
Giocatori chiave
E’ talmente efficace il calcio espresso dall’Atalanta che potremmo nominare moltissimi giocatori ma ne abbiamo scelti tre che secondo noi si esaltano, ed esaltano, il credo tattico di Gasperini. Partiamo da Marten De Roon. Definirlo centrocampista è riduttivo, l’olandese classe 1991 è un vero e proprio leader tattico, e psicologico, della squadra. In campo lo vediamo sempre nella posizione giusta, sempre pronto ad aiutare i compagni in entrambe le fasi di gioco e sempre pronto a dare indicazioni che risultano essere sempre preziose. Esperienza, carisma, intelligenza tattica e tempismo negli inserimenti quando si sgancia in attacco, De Roon è un perno inamovibile dello scacchiere di Gasperini. Non possiamo poi non nominare due giocatori che stanno letteralmente facendo a pezzi le difese avversarie. Partiamo da Ademola Lookman che, dopo aver deciso la finale di Europa League con una splendida tripletta nella scorsa stagione, ha ripreso da dove aveva concluso e cioè segnando gol e servendo assist. 4 gol in campionato 1 in Champions League con 5 assist in totale nelle due competizioni, numeri già importantissimi nonostante siamo solo a fine ottobre. Per lui fresco fresco anche il 14esimo posto nella classifica del Pallone d’Oro e la possibile vittoria di quello africano. Davanti troviamo invece quello che tutti noi ci auguriamo possa diventare il centravanti titolare della nazionale italiana per i prossimi anni: Mateo Retegui. Arrivato per sopperire alla lunga assenza di Scamacca, l’ex Genoa sta segnando gol a profusione e dopo 9 giornate è già in doppia cifra con 10 reti. Il grande merito di Retegui è stato quello di essersi saputo integrare alla perfezione in una nuova squadra che tutta un tratto si è trovata senza il centravanti. Mateo sa segnare in qualsiasi modo ed è devastante nel gioco aereo e in una squadra che ha gli esterni molto offensivi questo fondamentale viene esaltato alla massima potenza.
Massimiliano Perego