Braida: strepitoso in attacco e poi… alla scrivania (3a p.)
Tutti i grandi appassionati dei colori biancorossi non possono non ricordare la data di sabato 13 novembre 1982, giorno della posa della prima pietra dello Stadio Brianteo, oggi U-Power Stadium, inaugurato ufficialmente sei anni più tardi in occasione della partita di Coppa Italia Monza-Roma, vinta 2-1 dai padroni di casa guidati da Pierluigi Frosio.
La benedizione dell’Arciprete e la pergamena con tante firme al nascituro “Brianteo”
Fu proprio Braida, forte del suo ruolo di Direttore sportivo della società monzese, a volere la cerimonia, con benedizione officiata dall’arciprete monsignor Dino Gariboldi. Tra le varie autorità si notò il sindaco Emanuele Cirillo, subentrato al commissario prefettizio Alfio Licandro, pure lui unitosi al gruppo in considerazione del suo determinante coinvolgimento iniziale sull’iniziativa. Poi presenziarono al festoso avvenimento il presidente Valentino Giambelli, con quasi tutti gli esponenti del Consiglio della società biancorossa e diversi giornalisti. Il direttore sportivo Braida si presentò quel giorno in viale Sicilia, tenendo tra le mani un caratteristico foglio di pergamena con stampato, centralmente nella parte alta, lo stemma della società monzese e recante, subito sotto, la data e la titolazione dell’evento. L’Ariedo chiese quindi a tutti i presenti di apporre negli spazi bianchi la propria firma. Poi arrotolò il significativo pezzo di carta, lo fissò con degli elastici e lo fece calare in una grande buca, appositamente fatta predisporre dall’impresa di costruzione in prossimità dell’erigenda Curva Davide Pieri. Una vicina montagnetta di terra fece, per l’occasione, da improvvisata postazione per permettere agli ospiti di seguire da vicino le fasi dell’importante cerimonia. Dopo le parole di rito pronunciate dall’ecclesiastico e dai politici presenti, sempre Braida, protagonista indiscusso della iniziativa, invitò tutti i giornalisti per un aperitivo al Motta, il caratteristico e rinomato bar-pasticceria sito allora sotto i portici di piazza Carducci, in centro città.
La foto dell’ ‘Ultima cena’ a ricordo di un’avventura romantica a Monza
Per la storia del Calcio Monza e a ricordo della ultima positiva esperienza di Braida in terra di Brianza, è rimasta una significativa fotografia, scattata in una serata della primavera 1984 all’Hotel Adda di Paderno d’Adda, un tempo splendido ristorante, prediletto dagli uomini del club biancorosso per le loro feste importanti, ora dignitosa residenza per anziani. Il generoso Ariedo aveva organizzato proprio lì una simpatica cena, al fine di salutare e ringraziare un gruppetto di amici giornalisti locali per la fattiva collaborazione mostrata durante il suo lavoro presso la sede di via Manzoni e per annunciare la sua decisione di interrompere la missione monzese per approdare alla più nobile corte dell’Udinese, in Serie A. Il lanciatissimo direttore sportivo, particolarmente amante dell’arte e dell’architettura, lasciò così la Brianza, senza vedere raggiunta l’agognata promozione in Serie A della squadra di casa e neppure realizzato lo Stadio Brianteo che, una volta eretto, rappresentò uno degli ultimi esempi di struttura ‘brutalista’ in Italia.
Il matrimonio con Giuditta in presenza di Adriano Galliani e la compagna Helga
Per quanto riguarda la vita privata di Ariedo Braida negli anni Duemila, c’è da ricordare che in una domenica pomeriggio del 2017, a Villa San Michele di Ripalta Cremasca in provincia di Cremona, l’allora direttore sportivo del Barcellona sposò in seconde nozze la 42enne milanese Giuditta Milioti, sua compagna da diverso tempo. A far da testimone fu chiamato Cesare Fogliazza, direttore generale della Pergolettese ed amico di lunga data dell’ex rossonero. Ma, oltre all’allora amministratore delegato della Juventus Beppe Marotta, all’amministratore delegato e direttore generale del Sassuolo Giovanni Carnevale, a Rino Foschi, responsabile dell’area tecnica del Cesena, a Guido Angelozzi, direttore tecnico del Sassuolo e a Oscar Damiani, affermato procuratore nonché ex giocatore in tanti club, chi proprio non avrebbe potuto mancare alla cerimonia? Ma sì, certamente lui, Adriano Galliani, ex plenipotenziario milanista, compagno d’avventure da una vita, una sorta di fratello maggiore (un anno e nove mesi dividono i due personaggi), piombato nel paese cremonese per la grande festa, al fianco della sua bella compagna, la spagnola di origini brasiliane Helga Costa, pure lei da tempo affezionata agli sposi.
Alla partita Monza-Udinese per provare un tuffo al cuore
Ariedo Braida, sportivo settantottenne dal fisico integro, look sempre alla moda, arguto osservatore di calcio e apprezzato esperto di dipinti, non ha voluto mancare nell’ottobre del 2023 alla partita di campionato Monza-Udinese dove, al fianco di Adriano Galliani sulla tribuna d’onore dell’U-Power Stadium, ha potuto fare un salto nel passato e provare un tuffo al cuore, vedendo all’opera due squadre simbolo dei suoi inizi di carriera. A fine giugno di quest’anno è giunta poi, a sorpresa, la notizia di una clamorosa quanto romantica avventura per il grande ex dirigente rossonero. Il nuovo presidente del Ravenna Ignazio Cipriani (nipote di Raul Gardini, il ‘corsaro’ della finanza scomparso nel 1993), a seguito del closing della società giallorossa lo ha infatti fortemente voluto al suo fianco, con la carica di vicepresidente, per occuparsi di strategie e di relazioni istituzionali. Braida riparte quindi dalla Serie D: il trentaseienne presidente, nipote pure di Giuseppe Cipriani, fondatore del celebre Harry’s Bar di Venezia, al ritorno in Romagna dopo 24 anni trascorsi a New York ha promesso per il suo Ravenna la promozione in Serie A nel giro di poche stagioni, sull’esempio di quanto fatto dal Calcio Monza nell’ultimo periodo, ma il cammino non si preannuncia certamente semplice e scontato. Lo sanno benissimo i tifosi biancorossi che, per il loro adorato Ariedo, avrebbero probabilmente auspicato un finale di carriera meno irto di difficoltà, con un nuovo ingaggio nella massima categoria già da quest’anno e presso qualche club dalla storia celebre. Il destino ha voluto diversamente, forse ben consapevole delle immense risorse calcistiche del tenace e battagliero friulano, a cui, come sappiamo, piacciono immensamente le side impossibili. A noi, che conosciamo bene l’irriducibile Braida dai lontani tempi della sua milizia in maglia biancorossa, al centro dell’attacco monzese, non resta che augurargli un futuro ricco di soddisfazioni, se non grandi come quelle conseguite in giovane età con la società rossonera, almeno degne del suo nome, alla faccia dei 78 anni già compiuti.
Enzo Mauri
(Fine terza e ultima parte)