Bosy Sport, il “covo” biancorosso del secolo scorso (Terza e ultima parte)

Tra gli assidui frequentatori del ‘Bosy Sport’, nella seconda metà degli anni Sessanta, c’era anche il centrocampista Giancarlo Beltrami. Nato a Milano nel 1937, il ‘Gianca’, calciatore tra i più coccolati a Monza, esordì ventunenne nel campionato di Serie A, l’ 11 maggio 1958 nella gara Fiorentina-Milan, vinta dai gigliati 4-3. Nell’estate successiva fu trasferito al Verona, appena retrocesso in ‘cadetteria’, dove disputò due stagioni da titolare, per, poi, passare, nel 1960, al Bolzano in ‘C’ e, l’anno dopo, al Cosenza, neopromosso in ‘B’. Ancora, dall’ottobre 1962, al Livorno, per pochissimi mesi ed a Varese, alla corte del grande presidente Giovanni Borghi, indimenticabile titolare della prestigiosa azienda di elettrodomestici Ignis, per la cavalcata dalla ‘C’ alla massima serie agli ordini di Ettore Puricelli. Dopo 24 mesi in serie A Beltrami, quasi trentenne, scelse infine la Brianza per concludere la carriera, portando il Monza nuovamente tra i ‘cadetti’. Con la maglia biancorossa il valido centrocampista disputò tre stagioni tra il 1966 e il 1969. Era nella formazione scesa in campo a Bergamo il 4 giugno 1967, in occasione dello spareggio contro il Como per la promozione in Serie B vinto dai brianzoli 1-0. Si ritirò nel 1969, all’età di 32 anni, per ricoprire qualche anno dopo il ruolo di Direttore sportivo dell’Inter di Ivanoe Fraizzoli prima e di Ernesto Pellegrini poi, lavorando felicemente alla scrivania fino al 1993. Nei suoi trascorsi biancorossi riuscì ad instaurare una profonda amicizia con Dino Bosisio, realizzatore dei suoi scarpini personalizzati, ma, soprattutto, confidente del cuore per ogni tipo di problema.

 

Giancarlo Beltrami e la… “Strategia del Bus”

 

Un giorno, attorno allo sgabello del ‘Re delle tomaie’, lui, che di gol in maglia biancorossa non ne fece neppure uno e che in tutta la carriera riuscì ad andare a segno solo otto volte in dodici anni, ci spiegò il segreto per permettere ai vari esecutori, compagni di gioco, di sfondare la rete su punizione dal limite. La sua misteriosa strategia, in effetti, stava avendo un certo successo al ‘Sada’ e su diversi campi esterni, con la gente che, incuriosita, iniziava a parlarne. Ascoltandolo nella sua estemporanea esposizione nel ‘covo’ di via Sempione, capimmo subito che, alla fine, al di là della furbizia nella curiosa ed originale trovata, non c’era nulla di trascendentale e di più semplice! In pratica, al momento del tiro di punizione, Beltrami si posizionava immancabilmente a fianco del tiratore prescelto e, prima del fischio dell’arbitro, puntava immancabilmente il dito indice verso la barriera schierata, gridando a più riprese, con un dialetto milanese facilmente capibile da tutti, la curiosa espressione ‘’Che bùs, che bùs !’’. I giocatori avversari, posizionati al centro dell’area di rigore, a sbarramento della propria porta e, in qualche modo, frastornati da questa inaspettata esclamazione, istintivamente, iniziavano a muoversi, in cerca del miglior piazzamento e, così facendo, il più delle volte, finivano, senza rendersene conto, per aprire varchi, prima inesistenti. Per il cecchino di turno, il compito di far filtrare il pallone tra le maglie dei difensori diventava così, molto più agevole e sovente vincente. Particolare curioso: Giancarlo Beltrami e Bruno Bolchi, detto ‘Maciste’, entrambi ex nerazzurri, apprezzato direttore sportivo il primo, grande centrocampista l’altro, trovatisi, nel corso della loro lunga carriera, ad operare, in epoche diverse e con ruoli diversi, anche per il Calcio Monza, sono mancati nello stesso giorno, il 27 settembre 2022, rispettivamente a Cinisello Balsamo, all’età di 85 anni ed a Firenze all’età di 82 anni. Bosisio-Beltrami, una coppia dall’humor facile, che strideva con la personalità ed il rigore di Mario Confalonieri, parecchie volte presente, in via Sempione, nei mitici anni Sessanta, agli spassosi incontri tra i due personaggi. Ad interrompere la forzata solitudine dell’ex responsabile della sicurezza allo stadio, da anni in pensione, rimasto nel frattempo vedovo e costretto forzatamente a chiudere anche la felice collaborazione con la segretaria storica del Calcio Monza Marinella Farina, ci ha pensato, negli ultimi tempi, la venticinquenne vivacissima nipote Elisa, coinvolgendo il nonno nella sua personale e moderna attività intrapresa con i social. Così, con ‘Mariolino’ sempre presente e brillante negli interventi, raccontando e condividendo sul computer, come sui telefonini, le avventure familiari vissute insieme alla giovane ed amata fanciulla nei frequenti incontri tra le mura domestiche e per le vie della città, la simpatica Elisa è arrivata recentemente a conquistare circa 235.000 followers su Tik Tok e ad avere un’audience considerevole anche su Instagram.

 

“Nonno Mario”, personaggio social con il Monza nel cuore

 

‘Nonno Mario’, 91 anni compiuti, interista con il cuore biancorosso, attivissimo anche su Facebook, indipendente nella sua casa, guida ancor oggi egregiamente la sua macchina. Segue tutte le principali trasmissioni televisive, con un occhio particolare a quelle di sport e, dopo aver frequentato Ibiza e le più rinomate località balneari della riviera ligure, da diversi anni trascorre le vacanze nella sua casa di Mairie d’Antibes Juan les Pins, in Costa Azzurra. Con Mariano Melonari e consorte, una professoressa siciliana molto quotata in Brianza, Confalonieri in passato era solito dialogare per la via sui problemi del loro palazzo, con qualche immancabile divagazione pure sulle vicende calcistiche biancorosse. L’ex responsabile della sicurezza allo stadio, ottemperando con l’assiduità e la precisione di un tempo ai nuovi impegni social, oggi riesce, comunque, a ritagliarsi il tempo per i ricordi che, per lui, nonostante la venerabile età, non sbiadiscono mai. Il valoroso capitano biancorosso Mariano Melonari ha cambiato da un pezzo orizzonti, Dino Bosisio è mancato da parecchi anni in un paesino del nord, lontano dalla sua amata Brianza, dove si era rifugiato con qualche problema familiare di troppo e con precarie condizioni di salute, io dal 1996, mi sono trasferito ad abitare nel cuore della Brianza e, della vecchia guardia, solo l’arzillo Mario Confalonieri, ancora particolarmente lucido e dinamico, è rimasto a passare, tutti i giorni e con tanta nostalgia, davanti alla storica postazione strategica di San Biagio. Il figlio minore del ‘Re degli scarpini’ Luigi, detto ‘Gigino’, dopo aver aperto inizialmente un negozio di articoli sportivi in fondo a via Felice Cavallotti, nelle vicinanze del cinema Metropol ed, ultimamente, un bar nella centralissima via Carlo Alberto, ha infatti lasciato solo nella mente e nelle ricostruzioni storiche degli sportivi brianzoli più anziani, purtroppo senza soluzione di continuità, il mitico ‘Bosy Sport’. Con il trascorrere degli anni il negozio di via Sempione, riferimento del ‘covo’ biancorosso del fantastico periodo dei grandi presidenti Giovanni Cappelletti e Valentino Giambelli, è diventato prima farmacia comunale, poi colorificio, studio di progettazione abitativa, centro di stampa computerizzata e, ultimamente, punto vendita di un noto caseificio con prodotti pugliesi a chilometri zero. Come dire: dalle scarpe da calcio alle mozzarelle, il passo è stato lungo, ma dal gusto sempre piacevole per i cittadini monzesi.

 

(Fine terza e ultima parte)

 

Enzo Mauri