Arriva l’Inter ferita nell’orgoglio dalle polemiche

La partita più importante è sempre l’ultima, quando si è nel mezzo del campionato, almeno a mio parere. La partita precedente ti porta a giocare la seguente con uno stato d’animo differente e quindi, con buona probabilità, anche con una prestazione differente. Se poi arrivi da tre partite senza aver segnato neanche un gol, si può intuire come la vittoria di Frosinone sia stata una specie di crocevia proprio al giro di boa.

 

Meno paura di sbagliare

 

È un campo difficile quello ciociaro, i numeri dicono questo, con i padroni di casa, prima dell’ultima giornata, che avevano perso solo con Napoli e Juventus vincendo in altre cinque occasioni e pareggiando con Fiorentina e Torino. Non che avessi molti dubbi sulla prestazione della squadra che, fino ad oggi, ha sempre incontrato davvero poche difficoltà contro avversarie tecnicamente meno dotate, però è un bene che questa tendenza continui ad essere costante. La partita è stata affrontata dai biancorossi sempre con la stessa determinazione e medesima propositività nella ricerca del gioco, nel tentare di dominare l’avversario, questa volta però con più coraggio, con più concretezza, con meno paura di sbagliare l’ultimo passaggio e tentare il tiro in porta.

 

Bene tutti, ottimo Bondo

 

Bene tutti, ottimo Bondo e meglio ancora Akpa Akpro che, più lo vedo, più mi stupisce positivamente. Ora c’è la capolista Inter e Dio non voglia che abbiamo noi qualcosa da insegnare a Palladino su come fermare l’Inter visto che nello scorso campionato gli ha tolto 5 punti su 6 quindi sono fiducioso che l’approccio alla gara sarà quello giusto e che, specie davanti, si tenterà di mettere in difficoltà l’avversario senza troppi fronzoli, magari rischiando qualche filtrante in più e, quando la palla andrà sulle fasce, crossare di prima, senza dare alla difesa ospite la possibilità di piazzarsi (e se il pallone finisce in tribuna, non è successo nulla, non ha certo il Monza l’assillo e l’obbligo di portare a casa i tre punti).

 

Arriva l’Inter, ferita nell’orgoglio dalle polemiche

 

Allo U-Power Stadium arriverà una squadra ferita nell’orgoglio dalle polemiche di questi giorni, l’arbitro avrà gli occhi dei media addosso e quindi sarà molto sotto pressione. È in queste partite che vorrei sempre avere uno come Izzo titolare, un giocatore di esperienza, che sappia dettare i tempi alla difesa, farla alzare e abbassare come la partita lo richiede, che sia anche smaliziato nel capire quando l’avversario è nervoso e cercare qualche giocata che lo spiazzi (ricordiamo come fece esasperare lo scorso anno un nostro sacro come Di Maria), quindi ci vorrebbe qualche Izzo, magari anche più di uno… Su coraggio, che dopo questo sforzo c’è un prosieguo di mese molto meno proibitivo dell’ultimo che ha ci offerto un calendario terribilmente complicato e che paradossalmente, quindi, sarà ancora più importante per i risultati, ma con il conforto di una classifica che ci dona serenità.

 

𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐞𝐬𝐜𝐨 𝐀𝐥𝐨𝐢𝐬𝐞