App… punti di vista (Torino-Monza)

Immaginate un uomo, totalmente ossessionato da un altro uomo. Così ossessionato da cercare di replicarne i successi in ogni ambito, industriale, nell’editoria, nella televisione, fino a copiarne (o provarci) lo stile, il comportamento. Immaginate questo uomo che sa di fare tutto, ma di fare sempre tutto un po’ meno dell’altro. Immaginate che acquisti anche una squadra di calcio di tradizione, anche se ormai un po’ sbiadita visti i decenni senza nessun tipo di risultato memorabile; all’inizio fatica, fa un po’ di sali scendi dalla Serie A alla Serie B, poi trova una sua dimensione sempre a metà della classifica, senza acuti, senza picchi, se mai rischiando più verso il basso ogni tanto…

 

Bene, ora immaginate che l’altro uomo, Re Mida, dopo essere stato per anni il presidente più vincente della storia del calcio, si compri una “squadretta” di serie C e in pochissimo tempo arrivi nello stesso campionato, e in due anni sia già in grado di essere sopra alla squadra del primo uomo. Direte voi, una tortura, un’ossessione. Allora il primo uomo, l’unico che è rimasto perché nel frattempo l’uomo che tanto lo ossessionava se n’è andato, usi da anni ogni singolo stratagemma per buttare tensione e velate accuse sulla squadra avversaria, nascondendone i risultati, parlandone poco e male sul giornale sportivo di sua proprietà. Ecco, ora avrete il quadro di una situazione che con il calcio c’entra molto poco, così come l’arbitro di sabato, inadeguato e presuntuoso, al punto di riuscire, nonostante VAR, annessi e connessi, a non imbroccare un solo lampante episodio su tre di quelli che caratterizzano lo scontro diretto tra queste due squadre, rendendo il primo uomo, quello ossessionato, quello sempre un po’ rancoroso, particolarmente gongolante in campo a fine partita, nemmeno fosse riuscito a riportare uno scudetto o una qualificazione europea dopo “secoli”.

 

Ah, alla fine immaginate che quest’uomo sul suo giornale debba dare un voto a quell’arbitro un po’ scarso, ma che in fondo gli ha fatto un regalo bellissimo, una Pasqua finalmente serena con qualche fastidio personale in meno: un giusto 6,5 e auguri a tutti.

 

Lorenzo Titaro