App…punti di vista Napoli-Monza

Pensate se quattro o cinque anni fa vi avessero detto: “il Monza andrà a giocarsela a viso aperto in casa dei Campioni d’Italia in carica, pareggerà e avrà l’occasione di vincere la partita”. Probabilmente voi, come noi, vi sareste messi a sorridere guardando i nostri giocare contro il Renate o il Seregno.

 

Napoli arrembante

 

Il Monza ottiene un punto prezioso, lo fa giocando alla sua maniera, da Monza. Palladino sa delle assenze importanti in fase d’attacco del Napoli e schiera Gagliardini centrale difensivo con l’idea, molto probabilmente, di cercare più qualità nell’impostazione del gioco; ripropone Ciurria e Pereira sulle fasce, Akpa a centrocampo, ma soprattutto opta per Carboni al posto di Colpani.

 

I biancorossi superano senza affanni i primi quindici traumatici minuti e cominciano una gestione della partita fatta di palleggio e discreta solidità difensiva: dietro l’unico a fare veramente paura è il solo Kvaratskhelia, mentre emblematici sono i fischi dello stadio Maradona intorno alla mezz’ora di gioco vedendo il Monza palleggiare senza sosta per tre minuti consecutivi.

 

Giovani “acebi”?

 

Tutto oro si direbbe, in realtà la formazione di Palladino mostra le solite arcinote carenze: Colombo la prende poco e niente, mostrando ancora una volta tutti i suoi limiti se fronteggiato da avversari “robusti” in marcatura, mentre Carboni forse “mangia” un po’ la sua occasione da titolare con una prestazione non memorabile; persistono i problemi sulle due fasce: i nostri sono bravi sicuramente nel contenere quanto possibile il già citato georgiano, certamente meno efficaci quando la palla ce l’ha il Monza e si dovrebbe avere un filo di qualità in più che francamente nessuno sembra avere a questi livelli.

 

Pochi cross, come sempre pochi tiri, la partita si ravviva con l’ingresso di Machin, Colpani e Bondo che con Mota tentano più di una volta di infilarsi negli spazi lasciati dalla squadra partenopea, proiettata a cercare il gol del vantaggio, senza la necessaria lucidità per concludere l’azione in maniera corretta.

 

AAA Cercasi rete

 

I numeri parlano della terza partita senza gol consecutiva e di una squadra che ha segnato appena 4 gol nelle ultime 7 partite. 

 

Certo c’è il rammarico per quel rigore che Pessina calcia molto male tra le braccia di Meret e il non aver saputo gestire qualche contropiede negli ultimi minuti che avrebbe potuto permetterci bel altra gioia nel finale, ma resta la consapevolezza di aver evitato la sconfitta con una delle big del campionato e di aver concluso questo meraviglioso 2023 smuovendo la classifica su uno dei campi più difficili d’Italia, in attesa della delicatissima trasferta di Frosinone, potenziale spartiacque per la stagione biancorossa.

 

Lorenzo Titaro