Ap… punti vista – Napoli vs Monza

Difficile anche da commentare: l’unica cosa che mi viene da dire dopo questa partita è questa. Il Monza arriva a Napoli dopo il successo in coppa Italia contro il Brescia (praticamente un’amichevole) e ripete il solito estenuante copione di questo inizio di campionato: bene il possesso sterile per i primi 5/10 minuti (prontamente il mister lo sottolinea nel dopo-partita, come contro il Bologna, come se fosse un merito tenere la palla 10 minuti per poi spegnersi ogni volta) per poi perdersi, non tirare mai in porta, ormai una costante, regalare due gol e non avere la minima reazione. Questa squadra non ha carattere e quel che è peggio, non ha idea di cosa deve fare guidata da un allenatore senza risultati memorabili in passato che conferma tutti i suoi limiti; modulo iniziale sempre identico nonostante la pochezza dei laterali, e il solo Pessina spostato avanti sacrificando una delle punte. Con il Brescia tra le poche note liete c’erano stati i giovani Martins e Forson, mentre a Napoli si torna a Pedro Pereira per non prenderle (e infatti si prendono) e ai soliti, pochi cambi tardivi a 10 minuti dalla fine; tutto questo non fa che accentuare questa persistente sensazione: Nesta non sa che pesci pigliare.

 

Tutto parte dalla testa…

 

Le responsabilità però non sono solo sue, molti giocatori di questa rosa sono, per un motivo o per l’altro, inadatti a questi livelli: chi ha contratti di 5 anni, entra ed esce dall’organico ufficiale, chi ha stipendi faraonici e non gioca un minuto da secoli, chi semplicemente farebbe fatica a giocare in Serie C. E può starci tutto, anche questo, non il fatto di scendere in campo totalmente senza “cazzimma” per restare in tema partenopeo, senza nemmeno quella voglia di reagire e di cercare di dare un po’ fastidio al Napoli. Del resto, come si dice, tutto parte “dalla testa”, intesa come guida, come rotta da seguire e anche per i giocatori diventa difficile pensare al futuro con serenità. Pochi giorni fa si è festeggiato i sei anni di proprietà Fininvest, la stessa proprietà che ora, con tutto il rispetto e tutta la riconoscenza del caso sembra voler solo rientrare velocemente dei soldi investiti (magari sfruttando qualche paracadute in caso di retrocessione); del resto il preludio di un mercato estivo fatto solo di portieri, senza acuti e senza nessun acquisto rilevante avrebbe dovuto far capire molto (oltre a tutti i già noti rifiuti, anche il mercato degli svincolati si sta chiudendo senza rinforzi e con Candreva ormai prossimo al Genoa). Urge un cambio di passo, di rotta, di guida tecnica forse, certamente qualcosa che risollevi questa squadra perché al di là di tutti quelli che commentavano che nell’aria c’era troppo pessimismo, che non dovevamo dimenticarci il passato, il rischio qui non è più solo retrocedere, ma è essere retrocessi già prima di Natale.

 

Lorenzo Titaro

 

(Foto: Per gentile concessione di SSC Napoli)