
Altra sconfitta, naufragio inarrestabile…?
Prendendo in prestito il titolo di uno straordinario romanzo di guerra di Erich Maria Remarque potremmo comodamente dire dopo la partita di ieri sera “Niente di nuovo sul fronte occidentale”. E sì perché il Monza ancora una volta ci prova a combattere, a vincere la “battaglia”, è a un passo da… ecc… ma ancora una volta perde; nonostante gli uomini di Nesta, a parte rare eccezioni, non crollino mai in maniera roboante, ancora una volta va registrata una sconfitta nel tabellino delle statistiche di quest’anno, la nona in 17 partite con appena una vittoria. Diciamolo: non è colpa di Nesta se Turati resta inchiodato sulla linea di porta quando avrebbe due palloni ad un metro da afferrare con le mani, non è colpa sua se i difensori permettono alla Juve di palleggiare in area a 2 metri dalla linea di porta o se Dany Mota e Caprari non fanno un attaccante buono in due. Non è nemmeno colpa sua se in mezzo al campo la qualità scarseggia e se la squadra è piena zeppa di infortunati, però qui a furia di riconferme dell’allenatore, di applausi a tutti a fine partita e di complimenti alla società non pervenuta ormai da mesi, stiamo assistendo ad un naufragio inarrestabile, senza nemmeno provare a mettere una toppa alla barca che si sta riempiendo di acqua da tutte le parti ormai. E ieri il miracolo di Natale lo stava facendo Birindelli con un super gol, il primo in massima serie, che avrebbe potuto e dovuto dare la carica e che invece è stato solo il preludio all’ennesima amnesia difensiva e al gol del 2-1 bianconero, quasi surreale per le modalità con cui è arrivato.
Quelle partenze sempre a handicap…
È però a mio parere colpa di Nesta se nel pre partita l’allenatore ci racconta di un Monza che deve scendere in campo aggressivo da subito, che deve fare la partita e vendere cara la pelle e poi come al solito si becca un gol dopo 10 minuti, perché l’approccio alla partita è sicuramente sbagliato, perché ci sono troppi errori individuali che fanno la differenza in un torneo così e perché una volta non si legge bene il rimbalzo del pallone, una volta il portiere non esce, una volta dimentichiamo l’uomo, ma il risultato è sempre lo stesso, che il Monza parte costantemente sotto e che in casa, in particolar modo, è successo con tutti tranne che con l’Inter e così è davvero troppo difficile sperare in una salvezza. Le prossime due partite con Parma e Cagliari sono l’ultima speranza, l’ultima chiamata per noi, per provare a venire fuori da questa crisi senza fine e tentare di lasciare quel malinconico ultimo posto in classifica che ricorda tempi ben più tristi di questi in altri anni, in altri campionati, in altre vite che preferiremmo davvero non rivivere ancora.
Lorenzo Titaro