
Recalcati: Rolleiflex in mano e pallone ai piedi per decenni (1a p.)
Danilo Recalcati, classe 1950, serio ed esperto professionista dell’obiettivo, é nato e si è fatto le ossa a Monza, in via Carlo Porta, a poche centinaia di metri dallo storico Ponte dei Leoni, forgiandosi pregevole fotografo con la frequentazione assidua e prolungata per decenni dell’Autodromo, del vecchio stadio ‘Sada’ e del ‘Brianteo’, ora rinominato U-Power Stadium per esigenze pubblicitarie. Nella sua interessante vita, in giro per l’Italia e nel mondo al servizio delle principali agenzie nazionali ed estere e per quasi tutti i nostri più quotati quotidiani e periodici, ha scattato un’infinità di foto. Soggetti presi prevalentemente di mira: leggendari piloti di auto e moto, prestigiosi calciatori e importanti personaggi della politica, dell’imprenditoria, dello spettacolo e dello sport in generale. Gli scatti alle gare interne di campionato dei biancorossi e nelle trasferte più vicine hanno rappresentato per lui, per decenni, il classico svago domenicale, mascherato come impegno di lavoro. Cresciuto alla scuola di Peppino Levati, il mitico ‘Pepp’ del negozio ‘Foto Valdemaro’ nella centralissima via Carlo Alberto, ad un tiro di schioppo dall’Arengario, era stato assunto dallo stesso proprietario, all’età di soli quattordici anni, per sviluppare a mano, nella camera oscura, i classici rullini e per fare le prime foto tessera ai clienti. Il simpatico e vulcanico Danilo, soprannominato poi dagli amici ‘La iena’, per la sua particolare aggressività e scaltrezza con la macchina fotografica, cominciò ben presto, all’inizio degli anni Settanta, anche la sua collaborazione con i giornali, fornendo servizi di cronaca e di sport ai settimanali locali L’Eco di Monza e della Brianza e Regione Express ma anche, occasionalmente, al quotidiano nazionale per eccellenza, Il Corriere della Sera.
Il primo scoop nel 1970 all’autodromo, per la drammatica uscita di pista di Jochen Rindt
Nel tragico pomeriggio di sabato 5 settembre 1970 il giovane Recalcati, presente all’Autodromo durante l’ultimo turno delle prove di qualificazione del G.P. d’Italia di F.1, fissò da dietro il guard-rail, nei pressi della postazione della Croce Rossa Italiana, le drammatiche sequenze della terrificante e mortale uscita di pista di Jochen Rindt alla staccata della curva Parabolica, con scatti crudi e raccapriccianti. Dopo questo scoop ed eseguiti alla perfezione i primi servizi di rilievo commissionati, il fotografo monzese pensò bene di mettere ordine nella sua vita personale e, nell’aprile del 1975, si sposò nel Duomo di Tortona. Decisione presa, non senza aver dato prima un’occhiata alla sua fitta agenda. Il viaggio di nozze venne infatti programmato in Spagna, alle isole Barbados, con la fedele macchina fotografica a tracolla ed in occasione del gran premio di F.1, in calendario a Barcellona nell’ultima domenica del mese. Calcisticamente parlando invece, il buon Danilo iniziò a giocare nel 1965 nelle formazioni giovanili della USD Gerardiana Calcio Monza 1949, presieduta da Luigi Allievi (a lui subentrò, poi, dal 1981 al 1984 e dal 1987 al 1993, Gaetano Panzeri, fratello di Rosella, l’unica donna ad aver ricoperto l’incarico di sindaco nel capoluogo brianteo dal 1986 al 1991).
La Gerardiana di Giancarlo Besana, a un passo dal titolo regionale nel 1963
Proprio negli anni Sessanta, con la squadra Juniores, la compagine oratoriana raggiunse a più riprese il vertice provinciale e in una occasione, nel 1963, la mitica formazione di Giancarlo Besana sfiorò il titolo regionale, beffata sul più bello da una ‘papera’ del portiere Chioetto, in procinto di passare titolare al Monza, con Luciano Castellini sua riserva. La prima squadra ottenne poi, nel 1972 la promozione in Seconda Categoria e nel 1977 in Prima. Passato nel 1969 alla ‘Primavera’ del Derthona, con saltuari allenamenti pure con la prima squadra impegnata nel campionato di Serie D, Recalcati, vittima nel 1970 di una brutta frattura alla tibia, finì a giocare per un decennio nel gruppo Gentlemen Monza, presieduto dal celebre Luigino Ponti e partecipante al torneo aziendale, con in lizza formazioni della città e della provincia. A metà degli anni Settanta Brizio Pignacca, direttore de L’Eco di Monza e della Brianza, per corredare gli articoli calcistici del suo settimanale aveva bisogno, frequentemente, di foto particolari dei giocatori biancorossi, da riprendere in grande scioltezza, in palleggio o in esercizi ginnici durante gli allenamenti, lontano dagli impegni agonistici di campionato. Per ottenerle, il più delle volte il simpatico giornalista di Agrate Brianza finiva per rivolgersi al sempre disponibile e fidato collaboratore del ‘Pepp’ Levati, ben lieto di prendere in mano la macchina fotografica e correre al campo sportivo. Fu così che, vedendo spesso l’aitante reporter ai bordi del terreno di gioco monzese e conoscendo la sua passione per il calcio, nonché i suoi trascorsi da giocatore, Alfredo Magni, un giorno della primavera del 1975, lo invitò a prendere parte, pure lui attivamente in maglietta e calzoncini, alla seduta in corso.
Allenamenti con il Monza, al fianco di Sanseverino, in fondo al gruppo
Unica condizione imposta dal mister di Missaglia all’improvvisato atleta aggiunto fu, allora, quella di schierarsi in fondo al gruppo, a fianco di ‘Gigi’ Sanseverino, considerato notoriamente il ‘fanalino di coda’. Questa posizione nelle profonde retrovie dell’attaccante campano era immancabilmente dovuta alla sua lentezza nel muoversi e nel rispondere ai comandi dei preparatori. Danilo accettò all’istante l’allettante proposta e, indossata una divisa di fortuna, scese sul terreno di gioco, prendendo alla lettera le raccomandazioni di Magni e allenandosi in modo estremamente professionale. Sì comportò talmente bene, che la cosa ebbe pure un curioso seguito. Così, con il benestare del direttore sportivo Giorgio Vitali e agli ordini dei massaggiatori Sala e Viganò, il fotografo monzese poté anche cimentarsi sulla cyclette, collocata nella prima saletta del retro del ‘Sada’, a fianco della vecchia caldaia e in prossimità della porticina d’ingresso degli spogliatoi abitualmente riservati ai biancorossi.
(Fine prima parte)
Enzo Mauri
Nella foto: Danilo Recalcati nella stanza dei trofei presso la vecchia sede dell’AC Monza in via Manzoni.