Niente processi, però… sveglia Monza!
Probabilmente questo è il momento più critico del Monza targato Fininvest, vale a dire da sei anni a oggi. Ancor più della partenza choc in serie A, con un solo punto in sei partite e il conseguente avvicendamento in panchina tra Stroppa e Palladino. Attualmente le giornate disputate sono dodici, il doppio delle sei di due anni fa, con il comun denominatore dell’ultimo posto del 2022. C’è di che essere (legittimamente) preoccupati, pur senza vedere già il baratro spalancato davanti a noi. Con il senno di poi è fin troppo facile individuare i motivi di questa situazione, a partire da una campagna acquisti ridotta al lumicino. La squadra è sembrata subito “leggera” e senza quello spirito capace di imprimere alle partite la giusta inerzia. Vero che sono stati raccolti punti contro squadre molto più forti, tipo Fiorentina e Inter, vero altresì che la squadra di Nesta è mancata proprio nelle gare dove bisognava dare molto di più, soprattutto nello scontro diretto con il Venezia, dove il Monza arrivava sulle ali della prima, netta vittoria ottenuta a Verona.
Due trasferte consecutive per l’auspicata svolta
Non è certo il momento per processi o critiche “feroci”, certo vanno fatte le dovute riflessioni e, soprattutto, Nesta e la società dovranno capire in fretta come provare a uscire da questo momento altamente negativo. Dopo la sosta ci saranno due trasferte consecutive, Torino sponda granata e Como: saranno due banchi di prova decisivi per il futuro dell’allenatore ma non solo lui. E se anche il mister dovesse “saltare” (noi ci auguriamo ovviamente di no…), non è matematico che il suo eventuale sostituto riuscirà a fare quanto fece Palladino due anni fa. Ecco perché la scossa tanto auspicata deve partire dal gruppo, con ognuno fortemente motivato a fare molto più che un semplice “compitino”. Nell’attesa (e nella speranza) che possano arrivare segnali concreti dalle trattative in corso per l’acquisizione della società da parte di un nuovo e ambizioso gruppo.
(Foto Buzzi – AC Monza)