Il carisma di Galliani per rassicurare i tifosi
Certi momenti… Brano del 1980 scritto e cantato da Pierangelo Bertoli, che nel ritornello contiene la strofa “Credo che in certi momenti il cervello non sa più pensare”. Ecco, più che pensare a volte si ragiona e si agisce, di conseguenza, “di pancia”. Come nel caso della situazione attuale che sta vivendo il Monza: 5 partite, tre punti, e una classifica che preoccupa. Ma il punto è proprio questo: è giusto preoccuparsi dopo sole 5 giornate di campionato? Sì e no.
La squadra è leggerina
Sì perché si evince chiaramente che la squadra è leggerina (eufemismo) e non fa intravedere quella “garra” indispensabile a uscire fuori da questa situazione. Se con l’Inter i ragazzi allenati da Nesta hanno disputato una bella gara soprattutto in rapporto alla forza dell’avversario, contro il Bologna il Monza è durato solo un tempo, nonostante Alessandro abbia visto cose positive anche nella ripresa.
Galliani si faccia sentire di più
No (cioè non è il caso di preoccuparsi eccessivamente) perché c’è tutto il tempo per lasciarsi alle spalle questo momento poco propizio. A patto che, naturalmente, la società intervenga nei dovuti modi rinforzando la squadra attraverso l’ingaggio di qualche svincolato utile alla causa. Sarebbe altresì importante (anzi, fondamentale) che l’a.d. Adriano Galliani facesse sentire di più la sua voce: lui è l’unico, con il suo carisma e la sua passione, a poter rassicurare una tifoseria che si sta sfilacciando in maniera abbastanza evidente con dinamiche diverse (meno presenze allo stadio e un chiaro pessimismo dichiarato attraverso i social).
No alle critiche feroci
Dopo l’avvio choc di due anni fa sotto la gestione Stroppa, è questo il momento più delicato nella recente storia sportiva biancorossa: l’augurio di tutti noi è che la società sappia compiere l’ennesimo “miracolo” per tornare a respirare ottimismo a pieni polmoni. Ma anche i tifosi devono fare la loro parte, sostenendo la squadra anziché abbandonarsi a critiche spesso feroci e solo distruttive.
Gianni Santoro
(Foto: Giancarlo Favaro)