Braida: strepitoso in attacco e… alla scrivania (2a p.)

Finito in disgrazia, a seguito dell’arrivo, nel dicembre 2013, di Barbara Berlusconi nel consiglio di amministrazione del Milan, con il ruolo di vicepresidente e amministratore delegato con delega alle funzioni sociali non sportive, Ariedo Braida nel 2014 si mise a cercare fortuna da altre parti. Aver contribuito in 27 anni ed in modo significativo alla conquista di otto scudetti, una Coppa Italia, cinque Coppe dei Campioni e altrettante Supercoppe europee, due ‘Intercontinentali’, un ‘Mondiale per club’ e sei Supercoppe italiane, non era infatti bastato per ottenere la fiducia della nuova sopraggiunta, subito alla ribalta delle cronache per le sue clamorose decisioni societarie e per il discusso rapporto sentimentale con il suo giocatore Alexandre Pato. Nel luglio 2014 l’ex rossonero firmò quindi un contratto da direttore sportivo con la Sampdoria. L’avventura ebbe però vita breve in quanto, a seguito del cambio di proprietà avvenuto tre mesi dopo l’inserimento, la sua presenza in senso alla società blucerchiata venne ritenuta dai nuovi vertici non più confacente e determinante per il raggiungimento dei loro obiettivi. Il 12 febbraio 2015, Braida, dopo essersi messo per qualche mese tranquillamente in disparte in attesa di interessanti chiamate, diventò così il nuovo direttore sportivo del Barcellona, con lo specifico compito di occuparsi delle trattative con i club stranieri. Questo prestigioso incarico internazionale, accolto con piacere e ammirazione in tutti gli ambienti calcistici, durò sino al 12 agosto 2019, quando inaspettatamente il buon Ariedo venne sollevato dall’incarico dal Presidente del club blaugrana, non soddisfatto del suo operato. La clamorosa ed ingenerosa mossa della società spagnola fece di conseguenza scattare una chiara denuncia per licenziamento senza giusta causa. Una volta tornato stabilmente in Italia, l’ex dirigente rossonero ripartì da qui con rinnovata umiltà, firmando il 1° dicembre 2020 un contratto di Direttore generale con la Cremonese, seria e dinamica società con la squadra allora militante in Serie B.

 

La Cremonese, dopo 25 anni, torna in “A” con Braida e Pecchia

 

 

Obiettivo dichiarato: riportare, dopo circa 25 anni di astinenza, la compagine lombarda nella massima categoria. Cosa puntualmente avvenuta, con Fabio Pecchia in panchina, il 6 maggio 2022. Tutto questo ai danni del Monza, la squadra dove Ariedo era partito come Direttore sportivo, clamorosamente sconfitto a Perugia nell’ultima giornata di campionato e costretto a disputare i play-off, poi magistralmente vinti a Pisa. L’avventura di Braida alla Cremonese proseguì sino al 9 giugno 2023, quando, sorprendentemente, anche a causa della repentina retrocessione in Serie B della formazione lombarda, arrivò un clamoroso comunicato annunciante la fine del suo rapporto con la società grigiorossa, dopo due anni e mezzo di onesto lavoro.

 

Pur di tornare, Braida la Brianza l’avrebbe raggiunta a piedi o in bicicletta!

 

Sciolto il legame con la Cremonese, tutti gli sportivi si aspettavano solo l’annuncio del ritorno di Ariedo Braida in Brianza, questa volta alla corte di Berlusconi e Galliani, nelle vesti di Direttore generale, come negli anni d’oro del grande Milan. In effetti, da alcune settimane era già stato programmato a Monza, per giovedì 15 giugno 2023, un incontro esplorativo con l’Amministratore delegato e Vicepresidente vicario, più, se le condizioni di salute del Cavaliere l’avessero consentito, un salto ad Arcore per i saluti e, forse, la ‘benedizione’ all’accordo da parte del Numero Uno biancorosso. Purtroppo, lunedì 12 giugno, tre giorni prima dell’appuntamento, Berlusconi come tutti ben sanno cessò di vivere e, quindi, tutto venne logicamente rinviato. Camera ardente, funerale, apertura del testamento da parte del notaio alla presenza dei famigliari, attesa per le decisioni di questi ultimi sui business rimasti in sospeso, così il tempo inesorabilmente volò, senza novità calcistiche di rilievo. Ci si misero, poi, anche le vacanze estive ad allontanare ancor di più le intenzioni di giugno e dell’accordo tra Braida ed il Monza si finì per non parlarne più, almeno nelle sedi appropriate e con il diretto coinvolgimento di Adriano Galliani. Un probabile ritorno del dirigente friulano in Brianza era, però, già stato ipotizzato da più parti molto prima, esattamente nell’autunno del 2018, con l’acquisizione del club brianzolo da parte della Fininvest. Braida, molto correttamente, come suo stile, di questa possibilità non ne ha mai voluto parlare e, ancora oggi, a precisa domanda sul perché della mancata chiamata al Monzello in quei frenetici giorni, preferisce tergiversare e cambiare argomento. Solo una cosa è certa: il dinamico Ariedo a Monza, partendo dal suo paesello, ci sarebbe ritornato anche a piedi o in bicicletta! Da lì, la nascita di una serie di supposizioni e di interpretazioni, per la verità mai confermate ufficialmente da nessuna parte, con protagonisti tanti sportivi brianzoli, che avrebbero visto molto bene il nuovo matrimonio tra Adriano Galliani ed Ariedo Braida. C’è chi ancora oggi sostiene come, allora, l’arruolamento dell’ex direttore generale del Milan, in caso di successiva promozione in Serie A dei biancorossi (cosa poi avvenuta nel giro di meno di quattro anni), avrebbe potuto in qualche modo velare i meriti della coppia Berlusconi-Galliani, soprattutto in considerazione della fama già conquistata alla grande dal dirigente friulano ai tempi della strepitosa cavalcata rossonera in Italia e nel mondo. Di certo nessuno degli interessati ha mai voluto fare chiarezza sulla questione, lasciando nell’ambiente sportivo brianzolo molti dubbi ed un certo alone di mistero. Al di là dei legittimi orgogli professionali dei protagonisti, è però doveroso e giusto sottolineare un importante aspetto: la grande amicizia fraterna e la stima che ha sempre caratterizzato per decenni e che caratterizza tutt’ora il rapporto tra Galliani e Braida. Questo indiscusso feeling tra i due non fu neppure messo in crisi, nel dicembre 2013, dall’inaspettato inserimento ai vertici societari di Barbara Berlusconi, figlia del presidente Silvio Berlusconi e della sua seconda moglie Veronica Lario, da parte del consiglio d’amministrazione del Milan. In quella intricata situazione, il dirigente friulano si fece ben presto in disparte, senza polemiche e con quella classe che lo ha sempre contraddistinto nel suo cammino.

 

Enzo Mauri

 

(Fine seconda parte)

 

Nella foto Caprotti: un gruppo di giornalisti monzesi con Braida nel 1984