Facchetti, il Monza e un ‘matrimonio’ mai realizzato

Correva l’anno 1979 e l’estate era ormai alle porte. Il Monza di Alfredo Magni viaggiava spedito verso la serie A, alla fine di maggio era stato presentato presso il Comune della città di Teodolinda il progetto esecutivo per la realizzazione del nuovo stadio Brianteo, che in origine prevedeva una capienza di 32.000 posti (ampliabile a 45.000). Insomma… grandi progetti in casa biancorossa, e il probabile arrivo nelle vesti dirigenziali di un grande calciatore appena andato in “pensione”: Giacinto Facchetti, ritiratosi dall’attività agonistica l’anno precedente dopo una carriera stratosferica.

 

Il melodramma Monza-Lecce

 

Il 17 giugno 1979, giorno di un melodrammatico Monza-Lecce che non si potrà mai dimenticare, Facchetti è in tribuna allo stadio Sada insieme ad altri illustri personaggi del calcio, tra cui Gigi Radice, gli allora presidenti di Inter e Milan, Ivanoe Fraizzoli e Felice Colombo. Quella che doveva essere una formalità si trasforma per il Monza e i suoi 12 mila tifosi stipati come sardine sui gradoni del ‘Sada’ nella più impensabile delle Waterloo. Il tranquillo Lecce (che per l’occasione giocò con la bava alla bocca neanche fosse una finale di Champion’s…) vince 1-0, e il resto lo conosciamo tristemente tutti. La formazione biancorossa resta in serie B, facendo così sfumare l’idea di Facchetti dirigente, nel segno evidentemente di una frase di manzoniana memoria: “Questo matrimonio non s’ha da fare”.

 

Gianni Santoro