App… punti di vista – Fiorentina vs Monza

La partita dei ricordi, almeno quelli recenti, in casa Monza contro gli ex più o meno rimpianti Palladino e Colpani termina con una beffa per i biancorossi che vanno a casa con un punticino che sa di sconfitta. Non voglio essere troppo negativo e dico che, seppure la Fiorentina di domenica mi è sembrata, come il suo stadio, un cantiere aperto, uscire dal ‘Franchi’ con un pareggio è pur sempre un risultato positivo; purtroppo farlo dopo aver condotto la partita per 98 minuti (chissà cosa deve aver visto l’arbitro per dare un recupero così corposo) sa un po’ di beffa. Il Monza a questa partita ci arriva dopo l’innegabile delusione di un mercato che sa di ridimensionamento soprattutto dopo i tanti rifiuti finali incassati dall’A.D. Adriano Galliani che hanno creato un po’ di malumore e di scetticismo nell’ambiente monzese (o almeno tra i tifosi), vogliosa però di dimostrare sul campo le qualità di un gruppo che, in fondo, non è cambiato poi così tanto rispetto alla scorsa stagione comunque positiva. E la partita inizia infatti come non ti aspetti così, mentre i viola devono ancora assimilare i dettami tattici del loro nuovo ‘Guru’ della panchina (Palladino, N.d.R.) che in conferenza stampa parlerà di “Primi 20 minuti migliori della stagione”, il Monza alla vecchia maniera ci ricorda che se hai una punta vera, pur non la più prolifica della storia, e che se un laterale imbrocca un cross dalla fascia, un gol ogni tanto salta fuori.

 

Maldini incontenibile

 

 

Maldini poi è aria fresca per l’attacco biancorosso (però ancora non ho ben capito perché Nesta lo tolga regolarmente; probabilmente per motivi fisici, se no non si spiega) e segna il due a zero con una perfetta conclusione da fuori area che sembra spianare la strada alla squadra ospite. Poi arriva l’episodio che come spesso accade nel calcio, e forse nella vita, cambia il film del match: Maldini ancora lui incontenibile prende il palo su un’altra conclusione da fuori area graziando la Fiorentina dal colpo del k.o. e pochissimi istanti dopo Kean, dimenticato in area durante un calcio d’angolo, punisce i nostri allo scadere del primo tempo dando respiro alla Viola e soprattutto, evitando bordate di fischi ai suoi prima dell’intervallo. La ripresa dei nostri ricorda quelle partite catenacciare della nazionale nostrana tutti dietro e pedalare, con super rinvii alla “Viva il parroco” sperando che qualcuno la tenga su… ma quel qualcuno dal sessantesimo circa diventa Petagna che prende il posto di Djuric e che, ahi noi, non la tiene mai. I cambi non portano qualità né velocità e così il Monza si abbassa sempre più fino alla già citata beffa finale che arriva ancora una volta dagli sviluppi di un calcio d’angolo quando gli uomini di Nesta e lo stesso mister pregustavano la prima vittoria.

 

Dopo la sosta, “Mission Impossible” contro l’Inter?

 

A conti fatti si può dire che qualcosa si muove per il Monza che ritrova il gol soprattutto ritrovando Djuric e, pur non nascondendo le solite problematiche qualitative in fase di impostazione a centrocampo e sulle fasce che ora rischiano, viste le assenze, di diventare anche quantitative, ritrova anche un punto e un po’ di morale su un campo pesante in attesa, dopo la sosta, di incrociare in casa i campioni d’Italia che arrivano al Brianteo dopo aver strapazzato l’Atalanta. Probabilmente servirà un miracolo per uscirne indenni ma in fondo se c’è una qualità che questa squadra ha sempre mostrato in questo triennio è stata quella di sapersi sollevare più o meno sempre nelle difficoltà, per cui, in attesa di qualche “miracolo” dal mercato degli svincolati, perché non credere anche ad un miracolo sul campo?

 

Lorenzo Titaro

 

Nella foto concessa gentilmente da FirenzeViolaSuperSport: il minuto di raccoglimento prima della gara in onore di Sven Goran Erikssson, recentemente scomparso.