La partita che verrà: Fiorentina-Monza

Smaltita la delusione per la sconfitta interna contro il Genoa all’esordio casalingo in questo campionato, il Monza si appresta ad affrontare in terra toscana la Fiorentina dei grandi ex Palladino e Colpani. Una sfida molto interessante con due squadre che hanno faticato non poco nelle prime due giornate e che quindi vogliono cercare la prima vittoria per arrivare alla pausa nazionali con il morale rinfrancato. Qui sotto vi presentiamo gli avversari di giornata.

 

Come arrivano alla sfida i nostri avversari

 

Due punti nelle prime due giornate con un solo gol fatto, per giunta da calcio piazzato. L’esordio di Raffaele Palladino sulla panchina viola non è stato certo entusiasmante ma la rosa è di livello e l’ex mister biancorosso sta aspettando di avere a disposizione Albert Gudmundsson che potrebbe aiutare la squadra a trovare con continuità la via della rete. Se nella prima giornata di campionato possiamo parlare assolutamente di un punto guadagnato, perché arrivato su un campo molto difficile come quello del Parma, nella seconda ci si aspettava sicuramente di più contro il neopromosso Venezia e davanti al pubblico amico. La Fiorentina sta trovando molte difficoltà nel creare chiare occasioni da gol anche se gli avanti viola sono dei buonissimi giocatori. Oltre a Colpani che qui a Monza conosciamo benissimo, Palladino può contare su Kean, Gudmundsson, Sottil, Kouame, Ikoné e Beltrán. Un pacchetto offensivo di tutto rispetto che permetterà a Palladino di avere molte frecce nella propria faretra ogni qualvolta si troverà a studiare gli avversari di turno per poi scegliere il miglior terzetto. Dopo l’ennesima finale persa di qualche mese fa l’amaro in bocca non è ancora sparito e proprio per questo Palladino e i suoi ragazzi vogliono regalare una gioia al “Franchi” contro un Monza anch’esso partito con il freno a mano tirato. In campo europeo, invece, la Fiorentina è riuscita a superare lo scoglio dei preliminari di Conference League battendo l’Akademia Puskas ai calci di rigore dopo il doppio pareggio tra andata e ritorno nei tempi regolamentari. Nonostante le difficoltà, questa qualificazione sicuramente rappresenta una botta morale non da poco visto che la viola ha dimostrato negli ultimi anni di tenere molto a questa competizione.

 

L’assetto tattico

 

La Fiorentina di Palladino, quantomeno per ora, si basa su concetti molto simili a quelli visti a Monza. Confermata la difesa a tre con i braccetti che devono essere bravi anche ad accompagnare l’azione offensiva e il portiere che deve saper giocare la palla con i piedi per creare un possesso palla più efficace possibile. A centrocampo la viola ha cambiato molto rispetto alla passata stagione con il nuovo acquisto Richardson che sembra piacere molto a Palladino. Al suo fianco, per ora, esiste un ballottaggio tra più giocatori. Amrabat, spesso finito in discussioni di mercato per quanto riguarda una possibile cessione, sta trovando molto spazio e difatti in campionato le prime due le ha giocate da titolare. Poi ci sono Mandragora e il nuovo acquisto Adli che è appena arrivato dal Milan. Come però successo a Monza, è agli esterni di centrocampo che Palladino chiede un lavoro extra come ha sempre fatto uno dei suoi mentori, Gasperini. Dodô a destra e Biraghi a sinistra, o Parisi, devono essere molto bravi in entrambe le fasi ma soprattutto devono cercare di entrare nel campo e la qualità per farlo non manca di certo. Davanti le soluzioni sono due. O due trequartisti più centrali, ma abili all’occorrenza a creare superiorità esternamente, o due esterni d’attacco più larghi. Come accennavamo qui sopra, il pacchetto offensivo a disposizione di Palladino è di tutto rispetto. Questo permette all’ex mister biancorosso di scegliere man mano quale sia la combinazione migliore rispetto all’avversario. Tanto possesso palla, tanta qualità ma poi bisogna fare gol. Kean in carriera non ha mai segnato molto ma questa potrebbe essere la sua stagione, quella del rilancio. La sua fisicità e la sua bravura nel crearsi spazio in area di rigore, quando la squadra andrà a pieni giri dal punto di vista offensivo, saranno fondamentali. Contro il Monza, se giocherà dall’inizio, lo vedremo spesso svariate su tutto il fronte offensivo proprio come faceva Dany Mota quando veniva utilizzato da prima punta. Questi mo

 

Giocatori da tenere d’occhio

 

Alle buone qualità difensive aggiunge anche capacità aeree importanti in entrambe le aree di rigore, non a caso nell’ultima stagione ha segnato ben 5 gol giocando da difensore centrale. Stiamo parlando di Martínez Quarta, classe 1996 argentino che unisce mezzi fisici importanti a capacità di lettura tattica di buonissimo livello. Utilizzato come braccetto ha anche licenza di attaccare e viste le buone proprietà tecniche può diventare un fattore nella manovra offensiva viola. Risalendo il campo non possiamo non citare il capitano di questa squadra, Cristiano Biraghi. Suo l’unico gol segnato dalla Fiorentina in campionato con una splendida punizione in quel di Parma. Leader carismatico ma anche tattico visto che ricopre con intelligenza la fascia sinistra. Il suo educatissimo piede mancino gli permette di essere pericoloso sia in zona cross che quando si arriva direttamente al tiro in porta. Il terzo e ultimo nome, non per importanza, è quello di Moise Kean. Ancora a secco in campionato con la maglia viola, ma con 2 gol segnati nei preliminari di Conference League, l’ex attaccante della Juventus vuole sbloccarsi a tutti i costi. Abile nello smarcamento e nella protezione della palla, Kean aiuta tantissimo la squadra nella costruzione offensiva. Questo a volte gli toglie quella lucidità che serve per andare in gol con maggior continuità ma lo vediamo come uno dei pericoli maggiori per la retroguardia biancorossa che, giusto specificarlo, si sta comportando dignitosamente in questo inizio di stagione.

 

Massimiliano Perego

 

Nella foto ACF Fiorentina: la gioia dei giocatori viola dopo il passaggio del turno in Conference League.