
Casagrande: dal Monza “europeo” al quasi scudetto con la Viola
Una sola stagione al Monza, per il mediano Francesco Casagrande, ma che stagione! Classe 1953, origini venete (nato a Mareno di Piave in provincia di Treviso), Casagrande è stato di quei calciatori che oltre alle doti tecniche non passavano inosservati per via del look “stravagante” tipico degli anni Settanta: capelli radi ma lunghi sui lati, baffoni folti (quelli sì…), aria un po’ scanzonata (eufemismo) tipo “Nun me rompete er…”.
Promozione in B e Trofeo Anglo Italiano
Il centrocampista approda al Monza di Alfredo Magni nell’estate del 1975 all’età di 23 anni appena compiuti, dopo una breve gavetta al Vittorio Veneto e al Clodia Sottomarina. La squadra brianzola si appresta a tentare per la terza volta la risalita in serie B e ha bisogno di giocatori forti (per la categoria) e motivati. Casagrande è un mediano tosto, deciso, ma ha anche una buona tecnica. La società biancorossa dimostrerà ben presto di aver visto giusto: Francesco diventa un perno inamovibile di quella squadra che domina la serie C e ottiene una facile promozione, ma non solo. Il 19 giugno 1976 il Monza conquista il Trofeo Anglo Italiano battendo il Wimbledon allo stadio Sada per 1-0, e la rete decisiva viene segnata proprio da Casagrande, con un destro mortifero che non lascia scampo al portiere avversario.
Il “quasi” scudetto con la Fiorentina…
Nella stagione successiva il mediano viene però ceduto al Cagliari (serie B) e lì vi rimane fino al 1980 (l’anno precedente contribuisce alla promozione in A degli isolani). Nell’estate dell’80 viene acquistato dalla Fiorentina e lì vi resta per due stagioni, l’ultima delle quali (1982) ha un epilogo assai sfortunato e amaro per la Viola: a una giornata dalla fine, la squadra gigliata e la Juventus sono a pari punti (44) in testa alla classifica ed entrambe sono attese a una trasferta dal quoziente di difficoltà diverso, per i bianconeri impegno a Catanzaro (calabresi già salvi), Fiorentina a Cagliari dove i sardi hanno assolutamente bisogno di un punto per non rischiare la retrocessione in serie B. Contro la sua ex squadra, il Cagliari, Casagrande vedrà spezzarsi il sogno di conquistare lo scudetto con la maglia viola, a causa di un epilogo drammatico (sportivamente parlando) e intriso di polemiche. Al 16° della ripresa, sullo 0-0, l’arbitro Mattei annulla una rete realizzata da Ciccio Graziani, centravanti della Fiorentina. A Catanzaro, a un quarto d’ora dalla fine lo juventino Liam Brady (già sicuro di lasciare il posto a un certo Michel Platini da lì a qualche giorno…) realizza su rigore il gol che vale ai bianconeri il 20° scudetto, quello della doppia stella.
Coppa Italia o.k. con la maglia blucerchiata
Il 29enne Francesco Casagrande riparte dalla Sampdoria, dove vince la Coppa Italia nel 1985, poi vive altre esperienze con le maglie di Como e Padova prima di chiudere la carriera nel 1989 nella Virescit Bergamo (10 sole presenze di due stagioni). I tifosi biancorossi meno giovani ricorderanno con piacere l’unica annata del forte centrocampista a Monza, culminata con la promozione in serie B e la conquista del Trofeo Anglo Italiano grazie al suo gol, immortalato nella fotografia di Ambrogio Caprotti.
Gianni Santoro
Foto: Caprotti.