In maglia biancorossa sempre grandi portieri (Pt.1)

Un viaggio tra i portieri biancorossi, una storia fatta di grandi numeri 1, tutti passati in Brianza / a cura di Enzo Mauri

 

Parlando dei calciatori più forti passati da Monza, non si può assolutamente non partire dai portieri. La società brianzola, a parte qualche rarissima eccezione, ha, infatti, sempre potuto contare su validissimi estremi difensori. Da Lovati e Breviglieri nei mitici anni 50, a Pippo Rigamonti dal 1960 al 1965, con ben 138 presenze in maglia biancorossa, a Santino Ciceri, che militò tra il 1964 ed il 1968, vincendo il campionato di Serie C 1966-1967 e realizzando anche una rete su calcio di rigore, nella vittoriosa partita per 4-0 contro il Piacenza. Poi, Roberto Anzolin, che, sul finire degli anni 70, quarantenne, chiuse la carriera da professionista, giocando in Serie C proprio con il Monza, dopo aver militato per nove stagioni nella Juventus

 

 

Antonioli: esordio a 16 anni contro la Juve

 

Per arrivare, in tempi successivi, con i vari Terraneo, Cazzaniga, Abbiati, Pinato ed Antonioli, quest’ultimo fatto esordire in prima squadra da Antonio Pasinato, nella stagione 1986/1987, a causa dell’indisponibilità del portiere titolare e della prima riserva, a soli 16 anni, a San Siro, in Coppa Italia, contro la Juventus di Tacconi, Scirea, Cabrini, Serena e del magico Platini, allenata da Rino Marchesi. In quell’occasione, fu superato solo da un gol di Briaschi, a metà ripresa, mentre il suo collega Tacconi uscì dal terreno di gioco imbattuto. Dopo due stagioni di serie C in Brianza, Antonioli passò al Milan di Arrigo Sacchi, con il quale vinse due Champions League, in qualità di terzo portiere.

 

Non si può, poi, non menzionare Francois Gillet, esordiente, a soli 17 anni, nello Standard Liegi, estremo difensore abile anche con i piedi e specializzato nel parare i calci di rigore, tanto da neutralizzarne in carriera una trentina. Nell’ottobre del 2015, trentaseienne portiere del Malines, contro l’Anderlecht, in trasferta, ne parò ben tre in novanta minuti di gioco. Gillet approdò al Monza, in Serie B, ventenne, nell’estate del 1999, giocando trentatré partite e diventando subito il beniamino dei tifosi per le sue acrobatiche ed efficaci prestazioni.

 

Al suo secondo campionato, dopo quattro partite, la società brianzola, fiutando l’affare, lo cedette al Bari, nella massima categoria, per cinque miliardi delle vecchie lire. Purtroppo, in Puglia l’estremo difensore belga, pur disputando ottimi campionati, ebbe grossi problemi con la Procura locale, prima per questioni di doping e successivamente per il calcioscommesse, finendo nel registro degli indagati per frode sportiva, condannato ed, infine, squalificato per un lungo periodo. 

 

 

Castellini: un ‘giaguaro’ tra i pali

 

 

Ma l’estremo difensore mio preferito rimane sempre Luciano Castellini, un vero ‘giaguaro’ tra i pali. Ricordo, in un Monza-Livorno giocato al ‘Sada’, sul risultato di 0-0, un rigore da lui parato magistralmente, con un tuffo felino nell’angolino basso della porta, con foto finita, il giorno seguente, sui principali giornali sportivi e sue quotazioni schizzate alle stelle, in ottica di un eventuale passaggio in Serie A, cosa, poi, puntualmente, verificatasi, con il trasferimento al Torino per la stagione 1970/’71 e per le successive, sino al 1978. Non bisogna, poi, dimenticare, tra i portieri più significativi transitati da Monza, saltando tra i decenni, i nomi di Giorcelli, Felice Pulici (in foto di apertura insieme a Incontri), quest’ultimo approdato in Brianza tre anni dopo aver vinto lo scudetto con la Lazio, De Toffol, Meani, che al vecchio ‘Sada’ parò pure un calcio di rigore al mitico Roberto Baggio, Torresin e Marconcini.         

 

Nella foto Nick Di Cuonzo: Felice Pulici (a sinistra) con l’allievo Roberto Incontri nel 1977.

 

Enzo Mauri