Malpeli, lo “sciagurato Egidio” del Monza

Molti sono stati i giocatori del passato rimasti nel cuore degli sportivi biancorossi per le loro gesta al ‘Sada’ o al ‘Brianteo’, ma parecchi anche quelli divenuti ben presto la disperazione dei tifosi di casa. Ricordo, tra le formazioni, a mio giudizio più scarse viste in Brianza, quella della stagione 2015/2016, la prima del presidente Nicola Colombo, allenata da Alessio Delpiano, con una parentesi dalla 21° alla 31° giornata dello sconcertante Walter Salvioni, portato sulla panchina biancorossa dal direttore sportivo Filippo Antonelli Agomeri, che lo aveva avuto suo mister alcuni anni prima da calciatore. Era il S.S.D. Monza 1912, sortito dalle aule del tribunale monzese il 2 luglio 2015, dopo un clamoroso fallimento, per la passione del figlio dell’ex presidente del Milan Felice Colombo e finito ingloriosamente decimo nel primo campionato di Serie D, uscendo al primo turno di Coppa Italia. Di quel gruppo salverei solo l’attaccante Loris Palazzo, autore di 13 reti con 20 presenze, Andrea D’Errico, generoso centrocampista a segno 7 volte nei 30 incontri disputati e Gianluca Soragna, con i suoi 11 gol in 36 gare, mentre tutti si aspettavano ‘grandi’ cose dal presunto bomber Daniele Grandi, abile a mettere il pallone in fondo al sacco solo in 4 occasioni nei 25 match giocati. Andando indietro di alcuni decenni nel tempo, segnalerei, poi, come ‘meteore’ passate dal Brianteo senza lasciare il segno, Egidio Malpeli ed Eupremio Carruezzo (di cui parlerò in un’altra puntata delle Storie Biancorosse”).

 

Lo strano annuncio dell’acquisto

 

L’arrivo di Egidio Malpeli in Brianza mi fu annunciato in modo alquanto curioso un sabato, intorno alle ore 21. Era una calda ed afosa serata estiva del 1974 ed io, al volante della mia Mini con a fianco la ragazza, stavo partendo da Monza per andare a ballare al Bobadilla di Dalmine, quando, giunto in prossimità di Piazza Carducci, sentii il suono di un clacson e vidi i fari abbaglianti di una macchina puntati alle mie spalle. Sorpreso, mi fermai appena possibile e, con grande stupore, vidi scendere da un taxi e dirigersi verso di me l’allora direttore sportivo dei biancorossi Giorgio Vitali, che aveva riconosciuto in corsa la mia auto. Dal finestrino abbassato ‘Giorgione’ allungò la testa e, tutto trafelato, mi gridò: ‘’Abbiamo preso Malpeli! Abbiamo preso Malpeli! Dovresti fare subito un ‘pezzo’ su di lui…’’. Io rimasi pressoché indifferente nell’apprendere la notizia ed anche un tantino infastidito da questa intromissione, soprattutto, pensando alla possibile reazione della ragazza seduta al mio fianco, non proprio appassionata di calcio e delle vicende della squadra di casa. Poi, francamente, il nome pronunciato dal direttore sportivo biancorosso non mi diceva proprio nulla. Vitali, nel vedere la mia freddezza, ci rimase un po’ male tornò a sedersi sul taxi che si allontanò subito dopo.

 

Sei partite giocate, zero gol

 

Per la cronaca, l’attaccante Egidio Malpeli, classe ’54, arrivato in Brianza dalla Reggiana, giocò con la maglia del Monza in Serie C solo 6 partite, non realizzando neppure un gol e a fine anno fu subito ceduto all’Empoli, militante nella stessa categoria, dove, venne schierato in una sola occasione, prima di essere dirottato nel 1977 alla Massese, dove andò a segno 5 volte nelle 24 gare disputate. Allo stesso modo di Egidio Calloni, discusso centravanti del Milan degli anni Settanta, passato alla storia più per i suoi clamorosi errori sotto la porta avversaria che per le reti realizzate, tanto che il grande giornalista Gianni Brera coniò per lui il termine manzoniano “lo sciagurato Egidio”, anche a Malpeli toccò il medesimo soprannome nella breve e infelice parentesi a Monza.

 

Enzo Mauri

 

Nella foto Caprotti: un tentativo sottoporta di Malpeli nella partita Monza-Udinese della stagione 1974/75.