Pierluigi Frosio, dalla bicicletta al pallone (Prima parte)

In occasione del secondo anniversario dalla scomparsa di Pierluigi Frosio vi proponiamo un racconto sul personaggio e la sua storia. Oggi la prima di due puntate, domani avrete la seconda.

 

A cura di Enzo Mauri

 

Per quanto riguarda gli allenatori biancorossi succedutisi sulla panchina nel corso degli anni, un discorso a parte merita Pierluigi Frosio, monzese del Casignolo, zona periferica del capoluogo brianzolo nel quartiere San Rocco, alle porte di Cinisello, combattente e generoso trainer, ma, soprattutto grande ed irriducibile giocatore di provincia in cerca della vera gloria. Dopo le giovanili esperienze con Gerardiana, Pro Sesto, Legnano e Rovereto, esordisce come ‘libero’ tra i cadetti, nel 1972 in Romagna, con la maglia del Cesena, dove contribuisce alla prima storica promozione del club locale in Serie A.

 

E’ però a Perugia, dove resta dieci anni, dal 1974 al 1984, che il giocatore monzese scrive la pagina di storia più gloriosa, vincendo, da capitano, il campionato di Serie B e sfiorando lo scudetto nella stagione 1978-1979. La sua squadra, giocando un calcio splendido, si piazza infatti al secondo posto a fine torneo, senza subire sconfitte in tutto il campionato e guadagnando la partecipazione alla prestigiosa Coppa Uefa. Pierluigi Frosio chiude, infine, la sua carriera da giocatore nel 1985, in C2 con la maglia del Rimini, allenato da Arrigo Sacchi.

 

Appese le scarpette al fatidico chiodo, il tenace brianzolo riparte come allenatore delle squadre giovanili del Perugia, per poi passare, nel 1987, al Monza, squadra con la quale conquista la promozione tra i cadetti ed il successo nella Coppa Italia Serie C. Prima di approdare, nel 1990, all’Atalanta in Serie A, i bergamaschi lo esonerano alla diciottesima giornata, dopo la sconfitta esterna dei nerazzurri con il Bari. Tecnico dalla mentalità offensiva ed innovativa, amante del bel gioco, Frosio allena, quindi, il Como, il Modena, il Ravenna, il Novara (successo nel girone A della Serie C2 nella stagione 1995/’96), nuovamente il Modena in C1 ed il Monza, per tre campionati cadetti, dal 1997 al 2000, poi, il Padova, l’Ancona ed infine il Lecco.

 

Le incomprensioni con Evra

 

Nel torneo del 1999/2000 il trainer monzese si trova in squadra un certo Patrice Evra, ma, forse per l’acerbità del giocatore senegalese neutralizzato francese, forse per problemi di incompatibilità, lo schiera in campo solo in tre occasioni, non credendo nelle sue potenzialità. Il 7 giugno 1990 il Monza, nonostante un discreto girone d’andata chiuso a centro classifica ed una ‘rosa’ di tutto rispetto, con giocatori del calibro di Pinato, Di Biagio, Saini, Serioli, Bivi, Bolis, Brioschi,  Concina, Consonni, Fontanini, Mancuso, Monguzzi e Robbiati, finisce a fare lo spareggio salvezza a Pescara contro il Messina, mentre Cosenza e Barletta si salvano grazie alla classifica avulsa. La squadra siciliana vince, poi, lo scontro diretto ed i contestatissimi biancorossi finiscono in Serie C, dopo due sole stagioni di ‘B’.

 

Frosio fu esonerato, ma la fine del suo rapporto con la società brianzola, per passare sulla panchina dell’Atalanta, in Serie A, era già scritto da tempo. Per il chiaro disappunto dei tifosi di casa, che avrebbero gradito almeno la fine della stagione per questa pur importante decisione.

 

Enzo Mauri

 

-Fine prima parte-

 

Foto: Perego