Caro Monza: da che parte vuoi andare?

Secondo pareggio a reti bianche consecutivo, un solo gol segnato nelle ultime quattro partite e terza partita senza subire reti. In questa 24ª giornata l’accento non è da mettere sulla forza difensiva, ma sulla scarsa capacità di realizzazione da parte del Monza. 21 reti segnate in 24 partite, una media bassa, molto bassa. Tutte queste piccole analisi sono state poi spostate in conferenza stampa, dove Palladino si è lasciato andare, rispondendo alle critiche ricevute.

 

Senza gol

 

Il Monza contro il Verona tiene palla, gioca, questa volta riesce anche a creare qualche occasione da rete importante, ma non segna. Un problema che si protrae da tempo e al quale non sembrano esserci soluzioni. All’assenza di reti da parte degli esterni Palladino ha risposto con la rivoluzione Zerbin, messo sulla fascia sinistra al posto di Ciurria. Il risultato cambia nei primi 70 metri, con il numero 20 biancorosso che si distingue per qualità e gamba. Ma, negli ultimi 30 metri, anzi, in area di rigore, la sostanza non cambia. 

 

La più grande occasione capita proprio al ragazzo in prestito dal Napoli, che spreca malamente. Zerbin non decide se colpire di testa o di piede e rimane a metà. Questo è l’emblema della differenza tra la stagione scorsa e quella attuale. Lo abbiamo detto spesso, ma il vero passo indietro il Monza lo ha fatto sugli esterni. Basti pensare che se su quella palla si fosse catapultato Carlos Augusto, forse, staremmo parlando di un risultato diverso. Tuttavia con i se e con i ma non si cambiano le cose, serve sostanza e il Monza di Palladino ne è ancora alla ricerca. 

 

Paragoni? No grazie

 

I paragoni, in sala stampa, rispetto all’anno scorso, si sprecano. C’è chi dice che si ha un punto in più rispetto al 2023, vero, ma non si guardano i numeri, bensì la sostanza del calcio proposto. Se l’obiettivo fissato da Palladino a inizio stagione è quello di migliorarsi allora ne siamo lontani sul piano del gioco. Poi ci si può nascondere dietro i numeri, ma non lo si può fare solo quando questi giocano a proprio favore.

 

Ha ragione Palladino a non voler paragonare le due stagioni in Serie A, come abbiamo dimostrato sopra nell’esempio di Zerbin, non ci si sarebbe gara. Le cose a meno di un anno dalla prima, sorprendete, stagione in Serie A sono cambiate. Gli avversari giocano in maniera diversa, temono il Monza e lo rispettano. Diventa più difficile proporre lo stesso gioco, ma è giusto che sia così. Quello che si deve fare è cercare di proporre un gioco che risulti ugualmente efficace. Questo sarebbe già un primo passo. La salvezza con il pareggio di ieri si avvicina, se si vuole guardare il bicchiere mezzo pieno, o semplicemente se si vogliono nascondere i problemi come la polvere sotto al tappeto. Palladino ha fatto bene a far sentire la sua voce in conferenza stampa, ma le domande sono lecite, soprattutto se si conta che le aspettative aumentano. D’altronde quando ci si abitua a proporre uno spettacolo interessante la gente continua ad accorrere, e non c’è da sorprendersi se poi gli spettatori storcono il naso davanti a prestazioni meno brillanti.

 

Stefano Masi

 

Foto AC Monza.