Quando Frate Eligio sbarcò al “Sada”…

Nel nostro (a volte incredibile) bel Paese, negli anni Settanta furoreggiava un prete milanese di Bisentrate (frazione del comune di Pozzuolo Martesana, in zona Truccazzano), che, ai giorni nostri, per stile aperto di vita e per popolarità, potrebbe benissimo essere equiparato a Suor Paola, la settantaseienne religiosa tifosa sfegatata della Lazio, divenuta alquanto celebre, mediaticamente parlando, agli inizi del nuovo secolo per aver partecipato per molti anni alla trasmissione televisiva “Quelli che il calcio.

 

Un frate molto “social”…

 

Angelo Gelmini è il vero nome all’anagrafe dell’ecclesiastico in questione, che tutti conoscevano, però, come Padre Eligio (‘Peligio’, per i più intimi). Divenne francescano del Convento Sant’Angelo di Milano, fondando, nel 1964, sempre nel capoluogo lombardo, il primo Telefono Amico e, tre anni dopo, Mondo X, la prima comunità per il recupero dei tossicodipendenti. Ma la grande notorietà la conquistò quale consigliere spirituale del Milan e come amico personale ed inseparabile di Gianni Rivera, che, poi, gli resterà legato per tutta la vita.
Padre Eligio saltava, con la massima disinvoltura, dalle messe in chiesa alle più esclusive feste mondane ed aveva sempre un enorme piacere a rilasciare intriganti interviste a televisioni e giornali, anche a quelli di cronaca rosa e di gossip. Tifava per il Milan, cosa piuttosto scontata visto i suoi rapporti con la società rossonera, ma aveva una grande simpatia anche per il Monza, nata forse dalla conoscenza, già ai tempi, di Felice Colombo di Bellusco, vicepresidente della società biancorossa presieduta da Giovanni Cappelletti. L’industriale brianzolo, re delle acciaierie e Numero Uno della nota azienda di elettrodomestici Philco Italia, ambiva a diventare il proprietario della società rossonera, cosa avvenuta poi, puntualmente, il 30 maggio 1977.

 

L’avvento propiziatorio al “Sada”

 

In quella data, a seguito della fallimentare stagione della prestigiosa formazione lombarda (salvezza raggiunta solo all’ultima giornata di campionato) e delle conseguenti dimissioni dell’allora presidente Vittorio Duina, Felice Colombo divenne, infatti, come da più parti previsto, il “patron” e il presidente del Milan. Suo figlio Nicola, come ben si sa, seguendo la tradizione di famiglia, sarà, quarant’anni dopo, il Numero Uno del Monza 1912 (nuova denominazione dopo l’acquisto dal fallimento) dal 2015 al 2018, prima della cessione della società brianzola a Silvio Berlusconi. Spesso Padre Eligio, quando il Milan dell’amico Gianni Rivera non era impegnato a San Siro ed il Monza, al contrario, doveva giocare tra le mura amiche, non si lasciava sfuggire l’occasione di poter fare una capatina al ‘Sada’, per vedere all’opera da vicino i biancorossi. 11 febbraio 1973, ventunesima giornata del Campionato di Serie B: la formazione di Franco Viviani affronta in casa il Mantova di Alfredo Foni ed ecco, a sorpresa, spuntare sulla scaletta della tribuna d’onore dello stadio monzese proprio Padre Eligio, accolto e fotografato come una star.
Il discusso frate, loquace commentatore e noto contestatore delle vicende calcistiche nazionali, è reduce da una settimana di fuoco, avendo sparato a zero sulla classe arbitrale e, quindi, tutti i giornalisti presenti al ‘Sada’ gli sono più che mai attorno in cerca di altre esplosive dichiarazioni.

 

L’arrivo allo stadio in BMW

 

‘Peligio’, capelli neri lunghi e folti al vento, basettoni, occhiali Ray-Ban ad affinare il viso, maglione scuro sopra la dolcevita e stivaletti ultimo grido ai piedi, non può stare tranquillo neppure al bar per un caffè. Trova pace solo prendendo posto su uno dei seggiolini riservati ai cosiddetti ‘Vip’ per assistere all’incontro. Poco prima, lui stesso aveva provveduto a far parcheggiare dentro lo stadio la BMW nera, con la quale si era fatto accompagnare in Brianza. Per la cronaca, l’incontro diretto dall’arbitro Lattanzi di Roma, grazie alla rete vincente di Bercellino, vide il successo per 1-0 del Monza. Al termine della gara, prima di far ritorno nella sua comunità, Padre Eligio volle recarsi negli spogliatoi biancorossi per congratularsi personalmente con il trainer Viviani per l’importante successo conseguito dalla squadra biancorossa e per augurargli un buon proseguimento di campionato.
Curiose e, per certi versi, pure divertenti le parole rivolte nella circostanza ai dirigenti del Monza che lo accompagnavano nella pastorale visita: ‘’Ho saputo che avevate bisogno di un po’ di fortuna ed io sono venuto qui al ‘Sada’ per portarvela”.

 

Monza in serie C nonostante la benedizione…

 

Le sue profetiche parole, però, non portarono bene alla compagine del presidente Cappelletti. Al termine della stagione, sia il Monza che il Mantova retrocedettero infatti in Serie C. Padre Eligio, come gestore del castello di Cozzo di Lomellina, insieme al fratello Pierino ebbe, nel 1976, seri guai con la Giustizia. Si rifugiò poi negli anni Ottanta in Sicilia, nell’isolotto disabitato di Formica, nelle Egadi, che acquistò per la pronta trasformazione in comunità. In questa location, descritta dagli operatori turistici come una sorta di paradiso circondato dal mare, il frate milanese, che lo scorso luglio ha raggiunto la veneranda età di 92 anni, vive tutt’ora serenamente. Felice Colombo, sette anni più giovane di Padre Eligio (ha spento 85 candeline lo scorso agosto), dimenticate le ‘sparate’ con le sue potentissime Porsche e Maserati sulle strade lombarde, si dedica, invece, sempre più al golf, come bravo giocatore dilettante e quale proprietario, nel cuore della Brianza, di due campi, uno da 9 e l’altro da 18 buche, pur non perdendo mai di vista business, case ed aziende di famiglia. L’ingaggio di Nils Liedholm, da lui stesso scelto come allenatore, lo scudetto della Stella conquistato dal suo Milan nel campionato 1978/’79, il coinvolgimento, con altri tesserati rossoneri, nello scandalo del ‘totonero’ (o ‘calcioscommesse’ che dir si voglia), con la conseguente retrocessione d’ufficio della squadra milanese in Serie B e la personale squalifica a vita da cariche sportive, accompagnata dalla inevitabile cessione del prestigioso club di via Turati a Giuseppe Farina, sono ormai lontanissimi ricordi sbiaditi dal tempo, tra un drive e l’altro…

 

Enzo Mauri

 

(Foto per gentile concessione di Magliarossonera.it)