1981: il fischio fantasma di Monza-Genoa

Domenica 15 marzo 1981 allo “Sada” accadde qualcosa di veramente grottesco e ai limiti dell’incredibile. È il venticinquesimo turno di un campionato che per la squadra brianzola sta diventando una salita sempre più ripida. I ragazzi di Giorgis ospitano un Genoa lanciato verso le prime posizioni (sesto in classifica a quattro lunghezze dal duo secondo in classifica dietro il Milan, ovvero… Lazio e Cesena), e accompagnato nella trasferta in Brianza da oltre cinquemila tifosi.

 

Viceversa i biancorossi arrancano a un solo punto dalle ultime, Taranto, Palermo e Vicenza, che sono in fondo alla graduatoria. Il pronostico sembra scontato, ma per tutto il primo tempo la partita è molto equilibrata e con occasioni sia da una parte che dall’altra.

 

Poi, a inizio ripresa, ecco che va in scena l’assurdo. Sono trascorsi due minuti e quaranta secondi dopo l’intervallo: il Genoa è in zona d’attacco sul settore sinistro del campo, Testoni arriva sul fondo e fa partire un cross.
Nello stesso istante si ode un fischio, che tutti pensano sia opera dell’arbitro Lanese. La difesa monzese si ferma, la palla finisce sui piedi di Russo, il centravanti dei liguri, posizionato nell’area piccola. Anche lui si blocca come tutti gli altri ma poi, con un gesto quasi di stizza, butta la palla in rete. Cavalieri, portiere monzese, non accenna minimamente l’intervento. L’arbitro Lanese, a quel punto, convalida il gol portandosi verso il centro del campo, tra lo stupore generale. I giocatori genoani e i tantissimi tifosi al seguito si mettono a esultare, mentre i monzesi corrono appresso al direttore di gara, protestando con veemenza.

 

Niente da fare, Lanese è inflessibile e ribadisce che quel fischio galeotto non è partito da lui.
L’episodio taglia le gambe al Monza, che non riesce a riorganizzarsi per cercare di pervenire al pareggio. A 10’ dal termine, Caneo raddoppia di testa su angolo di Manfrin e sulla partita della beffa arrivano i titoli di coda.

 

Foto: Perego